Alacrán (“scorpione” in spagnolo) EDIZIONI è una giovane casa editrice di Milano, fondata nel 2004 da Sandro Ossola e Andrea Carlo Cappi. Orientata prevalentemente alla pubblicazione di opere di narrativa (ma sono presenti in catalogo anche saggi – a cui è dedicata un’apposita collana – e il magazine “M-Rivista del Mistero”), la sua specialità è servire storie ad alto tasso di suspense, che privilegiano l’indagine, l’enigma, in tutte le loro forme e accostamenti.
Le pubblicazioni dell’Alacrán sono suddivise in quattro collane.
I MISTERI: raccoglie le opere riferite al genere giallo e derivati (thriller, mystery, spionaggio, noir…); vi compaiono prevalentemente autori stranieri (ma non solo), con un occhio di riguardo per la letteratura ispanica e latinoamericana (J. E. Vasco, P. Casals, A. Martin). Tra i romanzi pubblicati, figurano quelli di Raymond Benson, membro del consiglio direttivo della “Ian Fleming Foundation”, e ufficialmente incaricato dalla IAN FLEMING PUBLICATIONS LTD. di scrivere un nuovo ciclo di libri su James Bond (sono presenti in collana anche quattro avventure del celebre agente segreto).
LE STORIE è la collana quasi esclusivamente riservata alla narrativa italiana, con romanzi e raccolte di racconti che spesso escono dai canoni del giallo classico (o meglio, li estendono), trattando il genere in modo non convenzionale, spaziando dal poliziesco metropolitano all’horror/fantasy, al pulp, al gotico, alla fantascienza, al mainstream; la collana affianca autori noti e di esperienza ad altri giovani ma di grande talento.
I SAGGI è, naturalmente, la collana di saggistica, in cui trovano spazio opere che esaminano l’evoluzione e le tecniche della scrittura dedicata al giallo e alle sue molteplici commistioni, delineando i profili dei più famosi giallisti (Simenon, Hammett, Christie, Chandler, Doyle…), analizzando e confrontando i variegati temi della letteratura di genere. Presenti, tra le altre, una monografia a tutto campo sul fenomeno James Bond, curata da Andrea Carlo Cappi ed Edward Coffrini dell’Orto, un reportage sugli aspetti “thrilling” delle città più importanti del mondo, realizzato alla fine degli anni Cinquanta da Ian Fleming (contenente anche un’avventura inedita di 007), e il volume Stelle rosse di Giorgio Galli (studioso di fama mondiale dei legami tra esoterismo e politica), che propone una rilettura “neo-illuminista” dell’astrologia.
GLI SCORPIONI è una collana economica e tascabile, in fase di evoluzione, che attualmente presenta in elenco due titoli dedicati a noti eroi del fumetto italiano: Diabolik – La lunga notte, un romanzo di Andrea Carlo Cappi illustrato da Giuseppe Palumbo, e Martin Mystère – Detective dell’impossibile, raccolta di tre storie – due delle quali ormai introvabili – riunite in volume per celebrare i venticinque anni dalla nascita del famoso investigatore dell’occulto.
Oltre ai libri, l’Alacrán pubblica dal 2004 “M-Rivista del Mistero”, un magazine trimestrale fondato nel 2000 da Andrea Carlo Cappi e da Andrea G. Pinketts, dedicato naturalmente al “mistero”, con racconti italiani e internazionali, rubriche varie che trattano il genere in relazione al cinema, alla televisione, alla letteratura e ai nuovi media, e, dal prossimo autunno anche storie a fumetti.
Intervista ad Andrea Carlo Cappi
scrittore e direttore editoriale di ALACRÁN EDIZIONI
Notiamo che il “giallo”, puro o sfumato in altri generi letterari, fa da filo conduttore a tutte le opere edite dalla Alacrán…
Non a tutte, in realtà: abbiamo pubblicato diversi libri che con il giallo non hanno nulla a che vedere. È vero tuttavia che la nostra passione per “le storie” (da cui il nome di una nostra collana) e la frequentazione della letteratura di genere da parte mia e del mio socio Sandro Ossola fanno sì che ci interessiamo molto al mystery e al fantastico, che solitamente si prefiggono proprio di raccontare storie.
Privilegiare questa linea editoriale è una scelta dettata pertanto da pura passione, o hanno inciso anche fattori di mercato?
Pura passione: il mercato segue mode e tendenze che spesso sono imposte dalle “major” editoriali. Oggi è di moda, del resto, un tipo di “giallo” diverso da quello di cui ci occupiamo noi: tra gli ultimi sussulti dei serial killer all’americana e le indigestioni dei Maigret all’italiana, noi pubblichiamo invece thriller a sfondo spionistico-avventuroso o politico-finanziario, solido noir statunitense o “novela negra” crepuscolare e pessimista di autori spagnoli e ispanoamericani. Forse è per questo che dei nostri autori italiani quasi nessuno pubblica thriller convenzionali. Anche se ora, dopo il successo di Mondoserpente di Paolo Grugni (che contiene una forte componente fantastica, oltre a essere un romanzo al di fuori delle definizioni convenzionali), ripubblichiamo il suo thriller Let it be, già bestseller per MONDADORI, che apparirà per la prima volta nell’edizione approvata dall’autore.
L’occhio di riguardo riservato a questi sottogeneri resterà la base di partenza delle vostre pubblicazioni, o si tratta di un orientamento iniziale, destinato a estendersi col tempo ad altri generi letterari?
In realtà già fra i nostri primissimi libri pubblicati c’era Il piede nel letto di Luca Ricci, autore mainstream che vinse il prestigioso premio Carlo Cocito-Montà d’Alba. Ma il fatto che tra i nostri autori figurino grossi nomi del giallo ha creato l’equivoco che pubblicassimo solo gialli. Un grosso equivoco, considerando che tra le nostre novità c’è una raccolta di storie imperniate sulla figura di Don Giovanni, vista da autori come Zorrilla, Balzac, Pushkin, Gianni Brera e Paolo Brera (quest’ultimo anche curatore del progetto).
Possiamo allora sperare che in futuro valutiate di aprire anche una collana specificamente dedicata alla Fantascienza e al Fantasy?
Per ora no, anche se stiamo dedicandoci molto al fantastico e all’orrore: per ricordare H.P. Lovecraft a settant’anni dalla morte, in marzo abbiamo pubblicato un numero della rivista con un suo racconto, due saggi e un’antologia di storie italiane ispirate al suo immaginario; lo speciale estivo di “M-Rivista del Mistero” sarà una riedizione della raccolta di racconti “Roma fantastica” a cura di De Turris, contenente un’avventura di Martin Mystère, personaggio al quale abbiamo appena dedicato anche un volume de “Gli Scorpioni” con tre avventure non a fumetti.
Il mercato editoriale italiano è oggi uno stagno piuttosto caotico – e a volte torbido – dove case editrici sorgono e falliscono con cadenza sconcertante; è stato complicato, per una casa medio piccola, nascere e riuscire a sopravvivere in un ambiente in cui la concorrenza dei grandi editori è così difficile da sostenere?
In un certo senso abbiamo molte più libertà rispetto a certi grandi editori – per i quali ho lavorato e occasionalmente lavoro tuttora. Anche perché non corriamo dietro al Grande Bestseller che solitamente richiede anticipi spaventosamente elevati (a fronte di qualità non eccelse) e immani investimenti promozionali per farlo diventare effettivamente un bestseller. Inoltre non pubblichiamo libri “a scadenza” che dopo tre mesi invecchiano e vengono mandati al macero. I nostri libri rimangono in catalogo: quando si esauriscono, hanno edizioni successive e sono sempre disponibili.
Quali sono state, e quali continuano tuttora ad essere, le difficoltà da affrontare?
Principalmente una: i librai che non fanno i librai. Mi spiego: un libraio che “fa” il libraio legge i libri – o quantomeno si informa – e conosce la sua clientela, quindi è in grado di dare consigli. Un libraio che non fa il libraio si limita a star seduto alla cassa e aspettare che la gente entri, raccolga una copia del bestseller del momento, paghi e se ne vada. Certo, informarsi è impegnativo, comporta l’esame delle schede editoriali dei tantissimi libri in uscita, che vengono presentate ciclicamente dai promotori; inoltre, per una libreria piccola è oggettivamente impossibile tenere copie di tutto quello che viene pubblicato. Il libraio pigro e disinformato è, in un certo senso, il nostro nemico. Capita a volte che un lettore voglia acquistare un nostro libro e si trovi davanti a un muro di gomma di menzogne: il libraio gli racconta che non è possibile ordinarlo (in realtà è possibilissimo e gli arriverebbe nel giro di una settimana o giù di lì) oppure che è fuori catalogo (i nostri libri sono tutti in catalogo). Forse per questo il nostro maggior rivenditore è www.ibs.it, in cui si trova tutto, anche se ovviamente manca il rapporto “fisico” con il libro, cioè la possibilità di sfogliarlo.
Quali sono le vostre impressioni sull’editoria in Italia, in particolare per quanto riguarda la narrativa? e quali sono le qualità che ritenete vi possano contraddistinguere come editori rispetto agli altri?
Escono molti libri… troppi per un verso e non abbastanza per un altro. Noi ci occupiamo dei libri che, in primo luogo, piacciono a noi in quanto lettori prima che editori. E riceviamo spesso richieste di libri e autori che il pubblico vuole leggere… ma per soddisfarle tutte dovremmo avere il doppio delle nostre uscite! In ogni caso, non pubblichiamo libri solo per riempire un catalogo, ma scegliamo quelli che ci piacciono veramente.
Tra i vostri autori ci sono stati degli esordienti, come Davide Garbero che ha pubblicato con voi la sua opera prima; come vi comportate con gli inediti? Ricevete molti manoscritti?Avete una procedura di valutazione?
Riceviamo moltissimi manoscritti, che vengono tutti esaminati dai nostri lettori. Siamo però molto selettivi e quelli che arrivano a essere pubblicati devono essere molto, molto speciali: è quello che è capitato con Pentar di Luca Tarenzi, un autore davvero unico. Il caso di Davide Garbero è piuttosto insolito: allievo di un corso di sceneggiatura tenuto da una nostra autrice, Cristiana Astori, le ha fatto leggere qualche racconto, così notevole che lei me li ha passati immediatamente; dopodiché ho tenuto d’occhio i suoi racconti successivi e solo quando aveva materiale per un libro completo gli ho rivelato che intendevo pubblicarlo.
Ritenete di poter allargare, in futuro, lo spazio riservato ad autori esordienti, o la vostra attenzione è rivolta principalmente a scrittori di esperienza e affidabilità?
Per ora non possiamo aumentare a dismisura le uscite: lo spazio è sempre aperto agli esordienti, ma vogliamo continuare anche a coltivare gli autori che noi stessi abbiamo lanciato e che stanno lavorando al loro secondo libro.
Oltre all’americano Kaminsky, Westlake e a vari autori di lingua spagnola, voi pubblicate per l’Italia le opere di Raymond Benson; aggiudicarsi i diritti di un personaggio letterario d’importanza assoluta come James Bond a noi appare un gran bel colpo editoriale, come avete fatto? È stata particolare abilità vostra o scarsa lungimiranza da parte dei grandi editori?
Entrambe le cose. Ho cominciato a tradurre James Bond per MONDADORI e sono diventato amico di Raymond Benson (di cui pubblico anche i bellissimi romanzi noir senza 007), per cui è stato naturale che diventassi l’editore dei suoi romanzi bondiani. È lo stesso meccanismo che mi ha permesso di diventare l’editore di Kaminsky, di Westlake alias Stark, di autori spagnoli come Casals, Madrid, Martin e di una straordinaria scrittrice italiana quale Claudia Salvatori: tutti loro mi conoscevano già e alcuni conoscevano anche il mio socio Sandro Ossola, quindi sapevano come lavoriamo. Più singolare è il caso dell’inedito di Ian Fleming, Thrilling Cities, che abbiamo pubblicato nel 2006: è incredibile che nessuno lo avesse mai edito in Italia in oltre quarant’anni! Eravamo in pochi a conoscerne l’esistenza ed è stato relativamente facile, essendo in contatto con gli agenti che si occupano dei libri di 007, acquisirne i diritti.
Parlando di Bond… domanda di alleggerimento: chi è stato il miglior interprete cinematografico di 007?
Inevitabilmente Connery, senza il quale il personaggio non sarebbe diventato un mito. Questo non esclude che gli altri interpreti abbiano fatto la loro figura, quando sono stati serviti da buone sceneggiature, com’è capitato al nuovo Bond, Daniel Craig.
Alcune vostre pubblicazioni sono corredate con illustrazioni, alcune sono presentate da trailer animati e filmati, e altre ancora sono ispirate a fumetti famosi; potete descriverci come sentite questo legame tra la parola scritta e quella disegnata?
Per ora abbiamo pubblicato solo storie non a fumetti di eroi dei fumetti (Diabolik e Martin Mystère). “Veri” fumetti appariranno dal prossimo autunno su “M-Rivista del Mistero” e intanto coltivo il sogno di aprire una quinta collana dedicata espressamente alla “letteratura disegnata”, un progetto però ancora lontano nel tempo. Come lettore di fumetti e di romanzi illustrati (ricordo certe splendide edizioni di Salgari della mia infanzia) mi piace mantenere vive certe tradizioni. L’idea del booktrailer, un mezzo promozionale nato credo negli anni Settanta ma riscoperto solo di recente e non solo da noi, ci è sembrato un modo originale per presentare i libri ai nostri lettori attraverso il sito www.alacranedizioni.it.
Avete mai pensato di pubblicare fumetti di autori inediti?
Dall’autunno su “M-Rivista del Mistero” uscirà una serie scritta da Giuseppe Cozzolino (edito come scrittore ma finora inedito come fumettista) e disegnata da Andrea Rovati, uno dei nostri illustratori. Per il resto… tutto è possibile, anche se dipenderà dagli sviluppi futuri della casa editrice.
Allora indaghiamo su questo futuro: cosa ci riserva l’Alacrán per il 2007; quali saranno le novità in arrivo?
Le più eclatanti sono, in giugno, il primo romanzo di J.A. Konrath con protagonista la tenente Jaqueline “Jack” Daniels della polizia di Chicago – serie premiata con il Readers Award per il miglior poliziesco del 2005 – di cui alcuni racconti sono già apparsi su “M-Rivista del Mistero”; il nuovo romanzo di Raymond Benson, premiato con il Readers Award per il miglior thriller del 2006, in uscita in settembre; oltre a un nuovo inedito di Richard Stark, un romanzo firmato con il suo vero nome, Donad E. Westlake, con protagonista il rapinatore Parker: è Cacciatore di teste, da cui Costa-Gavras ha tratto il film omonimo. E infine, ora posso rivelarlo, un mio nuovo romanzo con Diabolik.
E… andando un po’ più in là nel tempo, sognando l’avvenire, quali progetti avete per l’evoluzione della casa editrice? Ce ne sono di particolarmente ambiziosi ai quali già ora state lavorando?
Auspicabilmente, aumentare il numero delle nostre pubblicazioni: il pubblico ormai si aspetta con una certa cadenza l’appuntamento con alcuni nostri autori, specie quelli di romanzi seriali, e questo potrebbe andare a scapito della possibilità di acquisire nuovi scrittori. E poi c’è sempre il mio sogno di una collana di fumetti…
Ringraziamo Andrea Carlo Cappi per la sua disponibilità, augurando all’Alacrán ogni fortuna.