Sono solo in quattro: un avvocato, un pilota, una suora, una sedicenne. Hanno una discreta scorta di viveri, qualche arma, ma soprattutto un elicottero con il quale stanno cercando di raggiungere le Canarie, apparentemente l’unico luogo nel quale la razza umana abbia trovato sicuro rifugio. Il viaggio non è semplice: spesso si deve abbandonare la sicurezza dei cieli per fare rifornimento, e ogni volta, per quante precauzioni si possano prendere, il rischio di essere assaliti e divorati dalle orde di non-morti che sono divenute signore di Europa e Africa è alto. Tuttavia, la fortuna sembra dalla parte dei fuggiaschi: eccoli finalmente in vista della meta.
Purtroppo per loro, però, quello che trovano è molto diverso da ciò che si aspettavano. L’ultimo rifugio ha fame, mancano i medicinali, mancano ingegneri e medici. Abbondano invece intrighi, spie e sospetti. Il mondo può insomma drasticamente cambiare, ma alcune cose non cambiano mai.
Così i sopravvissuti di una catastrofe, speranzosi di aver raggiunto finalmente un riparo, si trovano di nuovo costretti a lottare per sopravvivere. E una volta ancora non avranno come nemici soltanto i non-morti, ma anche i loro simili.
Commento
Apocalisse Z – I Giorni Oscuri (Los Días Oscuros, 2010), è il secondo capitolo della saga di Manel Loureiro iniziata con Apocalisse Z (Apocalipsis Z, 2007), un sequel che sfortunatamente non corregge gli errori già evidenziatisi nel primo: lo svolgimento della trama è legato unicamente alle azioni raccontate in presa diretta, senza lasciare particolare spazio alle riflessioni e alle vicissitudini interiori dei personaggi; si abbandona l’artificio del diario scritto da uno dei protagonisti, ma sorprendentemente non si abbandona la narrazione in prima persona, ancora una volta poco spiegabile sotto il profilo logico. Ben pochi insomma gli elementi di novità.
Al persistere di alcuni difetti, si aggiunge ora la totale perdita di caratterizzazione (sia pure quella stereotipata) di Viktor, l’unico personaggio che Loureiro si era sforzato nel primo libro di far emergere e distinguere dagli altri. L’ucraino indulgeva all’alcool e si esprimeva con difficoltà, non coniugando i verbi e inserendo nel parlare espressioni in russo; ora invece, senza alcuna ragione, utilizza perfettamente i congiuntivi e sembra aver dimenticato la sua lingua madre. Anche il gatto Lucullo, protagonista di tante scene e disavventure nel romanzo precedente, viene adesso relegato al margine delle vicende.
Scelte dell’autore, consapevoli ma difficilmente condivisibili.
Rispetto al primo capitolo, nel secondo si può valutar positivamente la struttura della storia, ora un poco più complessa: i protagonisti sono costretti a dividersi e le loro vicende sono narrate separatamente in prima e (qualche volta) in terza persona; l’ambientazione è più varia; si avverte una maggiore possibilità di movimento e, almeno in parte, si perde la sensazione opprimente di trovarsi a leggere una riedizione letteraria di un film di Romero.
Positivo è anche il giudizio sulla scorrevolezza: la lettura ancora una volta procede tutta d’un fiato, rapidamente si sprofonda di orrore in orrore nella netta consapevolezza che all’incubo non ci sarà mai termine. La tensione è sempre mantenuta alta.
Loureiro è in effetti assai abile a costruire, come nel primo romanzo, scene dove la caduta nel baratro è a un passo e dove imprevisti positivi e negativi si alternano di continuo costringendo i protagonisti a scelte tragiche o ad azioni apparentemente folli.
I mostri, del resto, sono sempre gli stessi e, benché venga finalmente spiegato molto sul loro riguardo, appaiono sempre e comunque raccapriccianti incubi frutto di una mente perversa: basta la loro presenza per creare un mondo di viva angoscia nel quale si teme che qualsiasi azione possa essere l’ultima.
Tit. originale: Los Días Oscuros
Anno: 2010
Autore: Manel Loureiro
Ciclo: Apocalisse Z #2
Edizione: Editrice Nord (anno 2011)
Traduttore: Claudia Marinelli, Daniela Ruggiu
Pagine: 340
ISBN: 8842917060
ISBN-13: 9788842917069
Dalla copertina | Sono rimasti in quattro: Viktor Pritchenko, l’indomito pilota d’elicotteri ucraino; suor Cecilia, la tenace e abile infermiera; Lucía, la bellissima e impulsiva adolescente; e lui, il giovane avvocato che ha raccontato l’Apocalisse Z su Internet. Almeno fino a quando c’è stata Internet. Adesso, mentre sorvolano la Spagna e l’Africa settentrionale, hanno la prova che la civiltà, come la conoscevano, è davvero finita. Ovunque. L’unica speranza sono le Canarie che, in base alle poche notizie disponibili, sono state risparmiate dall’epidemia che ha trasformato gli uomini in zombie. Ma, quando arrivano a Tenerife, i quattro sopravvissuti scoprono che il cosiddetto «Punto Sicuro» è in realtà un inferno: le isole sono sovraffollate; mancano cibo, acqua e soprattutto medicinali, indispensabili per l’ultimo ospedale ancora operativo. Ecco perché ai due uomini viene immediatamente ordinato di partecipare a una missione rischiosissima: recuperare le scorte di farmaci dell’Hospital La Paz di Madrid, uno dei primi Punti Sicuri a cadere sotto la pressione inarrestabile degli zombie. Il gruppo è quindi costretto a dividersi e, mentre Vicktor e l’avvocato si avventurano in una capitale spettrale e irriconoscibile, Lucía e suor Cecilia rimangono sull’isola, dove scopriranno che esistono creature ancora più pericolose dei morti: i vivi…