La casa editrice Campanila, con sede a Pisa, nasce nel 2005 dall’associazione di un gruppo di persone provenienti da settori diversi ma unite da una comune passione per la lettura e i libri.
Campanila pubblica in media 5 o 6 libri all’anno, destinati a un pubblico generalmente molto giovane. Per conoscere meglio questa emergente realtà editoriale, abbiamo intervistato uno dei soci, Raoul Di Gioacchino, titolare della “Libreria dei Ragazzi” di Pisa.
Intervista
Cristina Donati – Cominciamo con una domanda classica: come è nata la casa editrice Campanila? Ovvero, cosa spinge un gruppo di persone a realizzare un progetto di questo tipo?
Raoul Di Gioacchino – Penso che la passione sia la molla principale, almeno per noi è stato così. Il sottoscritto ha a che fare con i libri da 35 anni e i miei amici/soci provengono dal mondo della scuola. La scintilla, per quanto mi riguarda è stata quella di leggere un manoscritto che ha declinato la svolta. Si trattava di Nel blu di Azzurra di Leila Corsi, secondo il mio modesto avviso un piccolo capolavoro, che ha raccolto consensi e premi.
CD – L’amore per la letteratura e la cultura in generale è una passione forte, ma è anche sufficiente a realizzare una struttura efficace sul mercato?
RDG – Purtroppo non basta. Noi abbiamo cominciato senza una promozione e distribuzione nazionale ma affidandoci ai, purtroppo non molti, valorosi librai indipendenti che sono gli unici in grado di veicolare piccole case editrici; soltanto ora siamo approdati ad una organizzazione nazionale che ci dovrebbe garantire maggior penetrazione e visibilità.
CD – Il vostro catalogo comprende soprattutto opere destinate a un pubblico giovanissimo. Cosa ha determinato la scelta di questo target?
RDG – La formazione culturale dei soci, io stesso sono il titolare da 35 anni della “Libreria dei Ragazzi” di Pisa; accanto ad essa il desiderio di offrire ai nostri lettori opere di qualità, che possano lasciare una traccia nel loro animo.
CD – Fiabe, fantasy, mitologia, storie di vita, viaggi reali e immaginari: l’impressione (ottima) è che le edizioni Campanila vogliano offrire opere per imparare giocando. In un momento in cui le letture “facili” vanno per la maggiore almeno presso gli adolescenti, come rispondono i bambini alle vostre proposte?
RDG – Abbiamo avuto moltissimi riscontri positivi alle nostre proposte. In particolare lo abbiamo constatato direttamente nelle scuole dove sono avvenuti gli “Incontri con l’autore”. Faccio l’esempio della collana “Antikoi” che propone con straordinario successo la mitologia classica ai piccoli lettori coinvolgendoli anche in divertenti giochi di carte incluse nel libro.
CD – Il fantasy di Francesco Barbi, L’Acchiapparatti di Tilos, è diretto a una fascia adulta e costituisce per ora un’eccezione tra le vostre pubblicazioni. Cosa vi ha spinto a pubblicare questo romanzo?
RDG – Avendo un rapporto di amicizia con Francesco, abbiamo letto per primi il romanzo che ci è subito piaciuto moltissimo e, malgrado non fosse consono al catalogo di Campanila, abbiamo deciso di pubblicarlo. Nel nostro catalogo sono comunque presenti altri fantasy molto interessanti e pensati per i ragazzi: Il Gigante sotto la Neve, un libro scritto da John Gordon pubblicato nel 1968 e presto diventato in Inghilterra un romanzo cult; Esaregnum, I e II, di Clanmael Amcam, la straordinaria storia di un ragazzo scout e di sua sorella in un mondo parallelo dove esistono oltre ai tre regni della terra (Animale ,Vegetale, Minerale) altri tre regni intermedi.
CD – L’Acchiapparatti di Tilos è stato ripubblicato dalla Baldini Castoldi Dalai. Come e perché avviene il passaggio da un editore all’altro?
RDG – Nel nostro caso è stata la volontà dell’autore che ha preferito passare ad una casa editrice più forte sul mercato.
CD – Campanila prevede la possibilità di altre pubblicazioni di genere Fantastico per lettori più “grandi”?
RDG – Per lettori “più grandi” penso di no, a meno di venir folgorati da un titolo incredibile.
CD – Oggi come oggi il fenomeno dei baby autori sta interessando praticamente tutte le case editrici, grandi, medie e piccole. Qual è la vostra posizione in proposito?
RDG – La nostra politica è quella di valutare le opere per la loro qualità, non mettiamo limiti di età ma è difficile che un baby autore possa rientrare nei nostri parametri.
CD – I baby autori sono collegabili al nuovo filone di libri per young adults: al di là della ovvia divisione adulti/bambini, è davvero utile reprimere in categorie strette l’età dei lettori? O si tratta solo di strategie di mercato?
RDG – Indubbiamente il libri per young adults hanno cercato di colmare un vuoto che in effetti esisteva, certo è che spesso questi libri sono di una qualità piuttosto bassa, tranne ovviamente alcune eccezioni.
CD – Un autore esordiente a quali parametri deve fare riferimento per proporvi la pubblicazione di una sua opera? È nella vostra linea editoriale richiedere contributi?
RDG – Alla costituzione della nostra casa editrice abbiamo messo come punto fermo di non chiedere contributi agli autori, ma agli stessi chiediamo opere di indubbia qualità.
CD – Per finire, c’è qualcosa che desiderate dire o consigliare ai vostri lettori, agli aspiranti autori oppure a coloro che vorrebbero realizzare un progetto editoriale come il vostro?
RDG – Ai nostri lettori chiediamo di sostenerci cercando e chiedendo le nostre novità ai librai; agli aspiranti autori suggeriamo di accogliere la nostra linea editoriale, cioè di dedicarsi a scrivere soltanto opere di qualità; per il resto siamo ancora troppo giovani per dare consigli.