Giulia Barbera è una diciassettenne di Palmi straordinariamente matura per la sua età, forse per via di una madre divorziata e rancorosa e di un padre disinteressato. Pur non potendosi certo definire un modello di bellezza, e meno che mai longilinea, a suo modo sa attirare l’attenzione, grazie alla sua sensibilità e al suo spirito caparbio. In maniera del tutto inaspettata si trova al centro dell’attenzione di due ragazzi: Max, il classico personaggio “bello e inarrivabile”, il cui atteggiamento ambivalente nei suoi confronti oscilla tra il disprezzo e l’attaccamento quasi morboso, e Victor, un enigmatico giovane francese, venuto ad abitare di recente in una casa abbandonata, ritenuta infestata dai fantasmi.
A questo antagonismo sentimentale fa da specchio un atavico e soprannaturale conflitto che schiera cacciatori di vampiri contro esseri della notte, una guerra priva di sfumature nella quale la ragazza viene coinvolta. Giulia, alla fine, dovrà fare una scelta, sacrificare la sua umanità in nome dell’amore, e, spinta da questo sentimento, cercherà di piegare la natura e il destino ai suoi desideri.
Commento
Come molti romanzi di questo tipo, rivolti a un pubblico giovane, Cuore Nero di Amabile Giusti ha il merito di costruire una cornice ‘quotidiana’ abbastanza convincente, nonostante certi riferimenti (per esempio a cantanti e attori) appaiano spesso forzati e la protagonista decisamente troppo matura rispetto alla sua età.
Nella prima parte, l’aspetto soprannaturale è soltanto accennato: nulla si rivela dell’effettiva identità di molti protagonisti, e la narrazione procede, per così dire, sulle ali dei sentimenti, con i contrasti bizzosi tra Giulia e Max e l’approfondirsi del loro legame. Victor, in questa premessa, rappresenta la variabile impazzita: la sua apparizione a Palmi genera in Max reazioni che Giulia non si sa spiegare, e in lei un’attrazione altrettanto misteriosa. Anche il lettore, a dire il vero, se fosse un osservatore neutro, inconsapevole di avere tra le mani un romanzo di vampiri, troverebbe poco coerenti questi comportamenti, che però acquistano la loro giustificazione quando finalmente entra in scena l’elemento fantastico.
In questa seconda fase, tuttavia, l’autrice è stata senz’altro meno abile e meno efficace: il contrasto tra vampiri e cacciatori è quanto di più stereotipato esista nella letteratura e nel cinema di genere, e il tentativo della Giusti di sottrarsi al solito contrasto manicheo tra bene e male risulta non solo abusato (vari scrittori hanno già battuto questa strada, una per tutti Anne Rice) ma anche poco credibile. Per esempio, se i vampiri vengono presentati come figli dell’evoluzione e non come magiche creature delle tenebre, non si capisce perché debbano essere intimoriti dalle chiese e dalle reliquie.
Tutto sa di già visto, di già letto, come i patemi d’animo di Max, la sua ricerca di sentimenti umani, i suoi scrupoli per un amore che la natura sembrerebbe rendere impossibile; l’autrice non aggiunge che pochi orpelli alla pletora di luoghi comuni ben noti in storie di questo tipo. Gli stessi cacciatori, lontanamente imparentati con i vampiri, ma loro acerrimi nemici, appaiono poco verosimili come ‘divoratori di ricordi’, anche se questa loro qualità permette all’autrice di trovare alcune inedite soluzioni, come l’excursus dedicato al giovane condannato a vedere l’ombra della morte nel prossimo, o l’aggressione alla madre di Giulia e la sua miracolosa guarigione nel corpo e nell’anima.
Il target a cui è rivolta quest’opera ha probabilmente ridotto al lumicino aspetti che avrebbero senz’altro maggiormente attirato un pubblico maschile e viceversa poco affascinato quello femminile, quindi, a fronte di una certa enfasi sulla disamina dei sentimenti dei due protagonisti, le scene di lotta risultano assai scarse, e quelle rare presenti sono descritte con poco riguardo o appaiono del tutto edulcorate, private dei particolari macabri che dovrebbero essere quasi obbligatori visto il contesto.
Purtroppo non manca neppure il facile deus ex machina, qui rappresentato dalla pietra del sole e dai suoi misteriosi poteri (oggetto della brama dei vampiri e motivo dell’acuirsi del loro conflitto con i cacciatori), che l’autrice sfrutta più volte senza che il lettore possa scoprire granché sulla sua origine e sulle motivazioni che hanno spinto il suo artefice a crearla: alchimia e magia non possono essere la panacea per tutto, se non vengono introdotte e inserite in un contesto coerente. La narrazione, del resto, procede tramite gli occhi di Giulia, tutto passa attraverso di lei, senza che ci possano essere occasioni per approfondire eventi accaduti prima del suo presente, né altri personaggi, se non quelli con cui lei vive episodi intensi. Ciò trasforma la madre di Giulia, la sorella Laura e altre persone dell’ambito quotidiano quasi in comparse, con comportamenti al limite del caricaturale.
Per converso, nella sfera soprannaturale, una variazione di focus nella narrazione avrebbe permesso di comprendere meglio i complessi rapporti che legano i componenti delle famiglie di Max e Victor. Lo stesso Victor, dopo la sua misteriosa apparizione sulla scena, all’inizio del romanzo, quasi scompare alla vista, e soltanto alla fine il lettore arriva a comprendere le vere motivazioni del suo agire; mentre escono molto tardi dall’ombra le matriarche delle due famiglie, che avrebbero senz’altro contribuito a rendere più interessante la narrazione.
In ultima analisi, in questo romanzo il contesto soprannaturale sembra quasi una scusa per poter raccontare una storia d’amore adolescenziale, nella quale i due personaggi maschili avrebbero potuto comodamente vestire i panni di due bulli di periferia o di due esponenti di bande in lotta, senza che l’intelaiatura principale delle storia ne fosse minimamente alterata. Questo è un difetto che si riscontra molto spesso nella narrativa di genere rivolta a giovanissime, anche se va dato atto all’autrice di aver creato una protagonista interessante, lontana, almeno lei, da certi canoni comuni: Giulia è grassoccia, è impacciata in amore, ma non è timida, né remissiva, anzi, sono le sue risposte salaci a renderla simpatica al lettore. Non è nemmeno la classica nerd, studiosa e reclusa in casa: è una ragazza credibile, per quanto, lo si deve ribadire ancora una volta, forse un po’ troppo matura per la sua giovane età.
Oltre a questo, bisogna riconoscere alla Giusti anche una prosa corretta e accattivante, aspetto niente affatto scontato per chi abbia avuto modo di leggere certi autori fantasy che vanno per la maggiore oggigiorno.
In conclusione Cuore Nero è un romanzo che piacerà a un pubblico di giovanissime, e che forse non ha poi molto da invidiare a saghe come quella di Twilight, anche se, in generale, ciò non è necessariamente un complimento.
Tit. originale: Cuore Nero
Anno: 2011
Autore: Amabile Giusti
Edizione: Dalai Editore (anno 2011)
Pagine: 523
ISBN: 8866200751
ISBN-13: 9788866200758
Dalla copertina | A diciassette anni ci si può imbattere nel vero amore? E ciò che si chiede Giulia quando quel sentimento irrompe nella sua vita. Prima di allora era una ragazza indipendente, segnata dal burrascoso divorzio dei genitori, con una visione tutt’altro che romantica dei rapporti sentimentali. Finché non si prende una cotta tremenda per Max, un compagno di scuola, e la sua razionalità inizia a vacillare. Lei, di solito brillante e decisa, si sente stupida e confusa. Eppure lui è fin troppo pieno di sé, non il suo tipo, anche se è terribilmente attraente, e Giulia fa di tutto per reprimere le proprie emozioni e dimenticare la loro breve, insignificante storia. Una sera, mentre porta a passeggio il cane, incontra Victor, un ragazzo dall’accento francese che, sbucato dal nulla, le dice di essersi trasferito a Palmi da poco con la madre e la sorella. Biondi e pallidissimi, i tre sembrano avvolti da un mistero: escono solo di notte e abitano nella Villa dell’Agave, una vecchia casa dalla fama sinistra. Da quel momento, inaspettatamente, Max ricomincia a corteggiarla, e non solo: fa di tutto per metterla in guardia da Victor, come se sapesse qualcosa sul suo conto che non può rivelarle. Come mai i due si conoscono? Perché si detestano? Cosa nascondono entrambi? Trascinata da una passione irrefrenabile, Giulia piomberà in un mondo che credeva relegato alla leggenda e alla fantasia, un mondo abitato da esseri misteriosi assetati di sangue, che attraversano i secoli lottando per sopravvivere.