Dungeons & Dragons

Dungeons & Dragons (ani)

Immaginate un gruppo di ragazzi al luna park in una normale giornata di festa. Immaginate ora il tipico “tunnel dell’orrore”. Immaginate che questo cominci a dissolversi mentre i giovani lo stanno percorrendo e che essi si ritrovino allora proiettati in un mondo magico dove le regole del famoso gioco di ruolo Dungeons & Dragons cominciassero a prender vita.

Questa è la storia del cartone animato Dungeons & Dragons, una coproduzione MARVEL PRODUCTION e TSR (la ditta americana che per prima pubblicò l’omonimo gioco), animata dalla giapponese TOEI ANIMATION e trasmessa per la prima volta dalla rete televisiva americana CBS nel lontano 1983.

I ragazzi si trovano al cospetto del Dungeon Master, il cosiddetto Signore dei Giochi, colui che nella versione cartacea più famosa al mondo crea e gestisce le avventure, rappresentato da uno gnomo piuttosto avanti con gli anni, dai molteplici poteri, il quale, per permettere ai giovani di sopravvivere in un quel mondo dove dimorano demoni spietati, arti arcane e bestie da leggenda come beholder e draghi, li fornisce di armi magiche.

Hank, il capo carismatico del gruppo, riceve l’arco di luce che lancia frecce luminose, diventando “il Ranger” (erroneamente tradotto in italiano ne “l’Arciere”). Tra tutti è colui che dimostra maggiore confidenza con i suoi nuovi poteri, tanto da riuscire a massimizzare l’uso dell’arma che ha in dotazione. Se si parlasse in termini di gioco, si tratterebbe del personaggio con il livello di partenza più alto.

Ad Eric il pauroso viene donato uno scudo impenetrabile, che lo trasforma ne “il Cavaliere”. Eric proviene da una famiglia agiata, è egoista e ironico, spesso fuori luogo, ma risulta il personaggio più verosimile, l’unico a restare ancora legato al suo mondo di origine ribellandosi alle regole di questo reame meraviglioso ma irto di pericoli. Il suo scudo è in grado di proiettare un campo di forza impenetrabile e questo lo rende “il Difensore” del gruppo; peccato che la sua smisurata paura (caratteristica insolita per un membro dei “buoni”) spesso lo porti a fuggire piuttosto che affrontare la battaglia. Il suo cuore comunque è grande e ne darà dimostrazione.

A Diana viene affidato il bastone che si allunga ed accorcia a piacimento. Le doti fisiche da ginnasta olimpica le valgono il nome de “l’Acrobata” e la grande sicurezza la rende il capo naturale del gruppo, in assenza di Hank.

Sheila riceve invece il mantello dell’invisibilità, che nella versione originale viene associato alla classe del ladro, mentre nella traduzione italiana la qualifica semplicemente come “la Donna Invisibile”. Le basta sollevare il cappuccio sulla testa per scomparire. Il suo carattere è fragile ed è spesso colta da dubbi.

Presto è il mago pasticcione dal cui cappello magico può uscire di tutto, se si usano risolutezza e le giuste parole. Nel mondo reale si esibiva con scarsi risultati in piccoli trucchi di prestidigitazione, da cui il soprannome di Presto (Albert, il vero nome, non viene mai usato nella serie). È il tipico nerd, figura tanto in voga negli anni Ottanta.

Infine c’è Bobby, il fratello minore di Sheila, con la clava che tutto distrugge; diviene “il Barbaro”, vestito da vichingo. È il membro più piccolo del gruppo, di soli 8 anni (Hank, il più grande, ne ha 15), ma non manca di coraggio: si butta a capofitto contro ogni nemico. Non ama ricevere ordini ma, da bravo soldato che segue il suo generale, accetta di buon grado quelli di Hank.

Accompagnati dal piccolo unicorno Uni, affezionatosi subito a Bobby, i ragazzi cercano la strada di casa attraverso questo mondo pieno di insidie.

Come accennato, ognuno di loro impersona una delle classi standard di D&D ma in chiave umoristica. Il cavaliere, che normalmente sprezza il pericolo, risulta invece aver paura di tutto; lo stregone, solitamente dotato di un’intelligenza fuori del comune e di enormi poteri, raramente riesce ad azzeccare le formule magiche, per colpa del suo complesso d’inferiorità; il barbaro finisce sempre nei guai e così via.

Nonostante sia apparso sui teleschermi molto tempo fa, questo cartone animato presenta una discreta grafica e una storia piuttosto originale. Purtroppo manca di un vero e proprio finale. In ogni puntata ai ragazzi viene offerta la possibilità di tornare a casa (sono infatti molti i varchi spazio-temporali che si aprono verso quel Parco di Divertimenti) ma per un motivo o per l’altro il gruppo giunge alla fine della serie senza mai riuscirci.

A causa della natura di certi combattimenti, la National Coalition on Television Violence etichettò la serie come lo show televisivo con più alto contenuto di violenza, obbligando i creatori ad accantonare l’episodio finale in cui i ragazzi uccidono il loro mortale nemico, il demone Venger.

Probabilmente ciò mandò a monte anche la realizzazione del previsto seguito, chiamato Dungeons & Dragons Herpes, accentuando così questa sensazione di opera incompleta.

Visitando il sito personale di MICHAEL REAVES, lo sceneggiatore della serie, si può scaricare lo script dell’ultimo, inedito episodio, dal titolo “Requiem”.