Orexis

Intervista a Maurizio Noris

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Innanzitutto un benvenuto a Maurizio Noris su Terre di confine e un grazie per aver condiviso su queste pagine una delle sue opere: Orexis. Prima di cedere il posto alle splendide tavole del suo fumetto, approfittiamo di questo spazio per conoscere un po’ meglio l’autore e scoprire qualcosa di più sui suoi lavori e sui progetti in cui è coinvolto.

Maurizio, parlaci un po’ di te: chi sei, cosa fai, dove vai? Ma soprattutto: perché?

Posso dire di essere un ragazzo di 26 anni con la passione per la narrazione e il disegno, il quale, dopo aver frequentato liceo artistico e politecnico, ha iniziato a lavorare nel campo della grafica e del web-design. Il perché è abbastanza semplice: mi diverte farlo!

Come vivi la tua passione per la grafica ed il disegno? Leggendo il tuo curriculum e visitando il tuo sito web (http://www.maurizionoris.it/) si direbbe che tu riesca a coniugarla bene con le attività lavorative, oppure non è così?

Al momento effettivamente è cosi, speriamo continui anche in futuro! In realtà ho sempre evitato di lavorare nel campo del fumetto, preferendo dedicarmi ad attività “parallele” come grafica e web. Questo perché il lavoro è per definizione soggetto a ristrettezze e compromessi che, quando amo particolarmente un progetto, digerisco a fatica. Meglio quindi che il fumetto resti un semplice hobby, prima che inizi ad odiarlo!

Come è nata l’idea di Orexis? Folgorazione sulla via di Damasco oppure anni di gestazione per poi dare alla luce il progetto?

Un po’ ambedue le cose. Il mondo di Orexis è stato creato col tempo, a tavolino, frutto del desiderio di realizzare un progetto completamente mio, ma la trama vera e propria, l’anima del progetto, è nata improvvisamente, spontaneamente. Sono comunque passati quasi dieci anni da allora, e della cotta per quella biondina del liceo – musa inconsapevole di tutto ciò – ricordo ormai ben poco…

Come definiresti Orexis e cosa rappresenta per te?

È un monologo: sono state delle domande a generarlo, e le risposte trovate ne costituiscono la trama. In altre parole, è la visione che ho della vita.

Lo stile grafico di Orexis si stacca da quello tipicamente italiano della “scuola bonelliana” (Dylan Dog, Nathan Never…). Ti chiedo se è stata una decisione motivata o il frutto di contaminazione per via di letture e passioni fumettistiche. In quest’ultimo caso, quali?

I primi fumetti che mi hanno colpito, per storia, dialoghi e disegni, sono stati quelli degli X-Men di CHRIS CLAREMONT illustrati da JIM LEE, due assoluti maestri del genere: inutile dire che per molto tempo non ho fatto altro che tentare di emularli. Con il passare degli anni ho via via trovato un mio stile, ma custodisco tuttora quegli splendidi albi come dei veri e propri manuali tecnici. Ho “scoperto” la scuola bonelliana solo successivamente, ma seppur folgorato dal tratto di molti nostri artisti (Giorgio Trevisan, Corrado Roi, Bruno Brindisi, Milo Manara … solo per citarne alcuni), rimango maggiormente legato allo stile americano, più libero e agile nella composizione delle tavole.

Quali riscontri hai avuto da pubblico e critica per questa tua opera?

In realtà non ho mai pubblicizzato particolarmente il mio lavoro… in dieci anni avrò mostrato Orexis solo a un paio di amici. Non sono mai pienamente soddisfatto del risultato finale, e continuo a rifare parti intere per via di questo o quel difetto (in media, direi che ogni tavola è stata ridisegnata almeno due volte). Ne consegue che l’opera non era mai abbastanza pronta per essere mostrata. Con Internet le cose sono parzialmente cambiate: ho pubblicato delle tavole per completare il mio portfolio web, spedendone qualcuna ai portali del settore. E ora ho addirittura uno spazio su Terre di Confine. Se ci saranno riscontri, direi che saranno i primi. Speriamo siano positivi!

Oltre a Orexis, stai lavorando anche su altri progetti? Puoi “spoilerarci” qualcosa in merito?

Disegnare Orexis occupa moltissimo del mio tempo libero, e ci vorranno almeno un paio di anni per completarlo. Il lavoro è una brutta bestia… sino a quando qualche ricca ereditiera non accetterà di mantenermi, sarò costretto a portare avanti un progetto alla volta!

Ringrazio nuovamente Maurizio per la disponibilità e lascio ora la parola, se così si può dire, alle tavole di Orexis: buona visione!