Sermemole

Intervista a Sermemole

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Proseguendo il nostro viaggio nel mondo del cosplay in Italia, intervistiamo quest’oggi Sermemole, cosplayer e appassionata di arti marziali, nonché titolare del sito www.sermemole.com.

Leonardo Colombi | Innanzitutto grazie per la tua disponibilità. Direi di cominciare dal principio, ovvero: chi è Sermemole e da dove prende questo soprannome?

Sermemole | Non sono altro che una ragazza nata negli anni Ottanta, cresciuta con la passione per i cartoni animati, che ha unito il proprio nome a quello di un personaggio che le piaceva in modo particolare: Memole.

LC | Come è nata la tua passione per anime e manga? Quali sono quelli che apprezzi o hai apprezzato maggiormente?

Ser | Sin da piccola guardavo spesso i cartoni animati trasmessi nei programmi “contenitori” dedicati bambini, come Bim Bum Bam e Ciao Ciao. Non sapevo ancora dell’esistenza di termini come anime e manga: queste “raffinatezze” le ho scoperte entrando nel mondo del cosplay.

Ad ogni modo, quelli che preferivo erano mahou shoujo (NdR: genere principalmente legato a personaggi come streghette) e shoujo (NdR: si tratta tipicamente di opere dedicate ad un pubblico femminile adolescenziale e pre-adolescenziale).

LC | Sermemole e il cosplay: un colpo di fulmine oppure una passione travagliata e maturata nel tempo?

Ser | Potrei dire che “cosplayer ci sono nata”. Anche senza conoscere il significato di questo termine né altri aspetti di questa particolare “disciplina” ho infatti iniziato autonomamente ad abbigliarmi come i personaggi di manga e anime.

LC | Nel corso della tua esperienza hai conseguito qualche riconoscimento o premio? Hai preso parte ad eventi anche all’estero?

Ser | Seppure nulla di particolarmente eclatante, ho racimolalo qualche piccolo riconoscimento partecipando a eventi come Fumettopoli, Cosparty, Cartoomic.

LC | Oltre a GiorgiaCosplay, quali sono i tuoi punti di riferimento nel mondo del cosplay?

Ser | Giorgia è soprattutto un’amica. A dire il vero, nel cosplay, non ho punti di riferimento; li ho invece nella vita, laddove ho uno scopo ben preciso da perseguire, un obiettivo da raggiungere. Nel cosplay invece non mi prefiggo dei traguardi: l’unico must che mi impongo è “divertiti”. Di conseguenza, quando finirò di divertirmi, smetterò di far cosplay.

LC | Come scegli i personaggi di cui vestire i panni? Frutto di una cernita personale oppure ti basi su richieste di terzi o su vincoli imposti per contest ed eventi similari?

Ser | Ormai sono arrivata all’età in cui nessuno può impormi praticamente nulla (nemmeno mia mamma!). I personaggi quindi li scelgo semplicemente perché, guardandoli, mi piacciono. A volte li scopro per caso oppure me li suggerisce qualche amico/a. Semmai un vincolo che tengo in considerazione è il fattore climatico, in base al periodo e alla locazione della fiera: per Rimini, ad esempio, a luglio, preferisco adottare un costume “fresco”, che non mi soffochi e costringa troppo.

LC | Tra i cosplay che hai realizzato, ce ne sono alcuni che non appartengono al mondo dei manga e dell’animazione giapponese ma che provengono da film o videogame. A quali vanno le tue preferenze e quali ritieni siano riusciti meglio rispetto ad altri?

Ser | A dire il vero non ho particolari preferenze rispetto a queste categorie. Cosplay ben riusciti sono, secondo me, Sorceress, Ren, Musa, Viletta, Mignon Beart… in effetti ce ne sono parecchi.

LC | In merito alla partecipazione ad eventi e contest, spesso i cosplayer si coalizzano per partecipare assieme. Tu, solitamente, come agisci? Quali sono i principali vantaggi e svantaggi nel cooperare con altri?

Ser | Coalizzare è un termine che utilizzerei per battaglie, o comunque per unire le forze contro un nemico comune. Ho smesso di partecipare ai contest perché non intravedo vantaggi e non traggo particolari soddisfazioni: per come sono fatta io, preferisco evitare di entrare a far parte di gruppi, dove ci sono troppe teste differenti da mettere d’accordo. Scelgo invece di godermi la “mia” fiera: sono un’anima solitaria e totalmente indipendente.

LC | Nel corso degli ultimi anni il fenomeno del cosplay ha iniziato a diffondersi sempre più nel nostro Paese, pur risultando ancora un hobby di nicchia. Quali sono a tuo avviso gli elementi che più contribuiscono alla sua popolarità e quelli che invece la limitano?

Ser | Probabilmente, grazie alle pay TV ed al fatto che abbiano iniziato a trasmettere alcuni anime molto più spesso di quanto si facesse in precedenza, c’è stato un impulso alla diffusione di questo fenomeno.

LC | Sermemole e il web: parlaci di come è nata l’idea del tuo sito web personale e dei riscontri che hai ottenuto. Oltre a ciò, come coniughi la tua esperienza di cosplayer e le nuove forme di comunicazione che si sono sviluppate grazie a Internet?

Ser | Il mio sito è semplicemente una vetrina, nato dal desiderio di mostrare quello che faccio come cosplayer, coniugando il tutto con la voglia di imparare il mestiere del web designer.

LC | Nel tuo sito c’è anche una sezione “hentai”, destinata essenzialmente a spiegare l’argomento. A tal proposito ne approfitto per chiederti se hai realizzato o ti sono giunte richieste per costumi di personaggi legati a questo genere.

Ser | C’è da precisare che non tengo molto in considerazione quello che mi viene inoltrato poiché, spesso, si tratta di richieste scontate. Di cosplay hentai, a dire il vero, non ne ho mai realizzati anche se Ren (da DearS) aveva qualche sfumatura erotica sia nell’anime che nel manga.

LC | Il cosplay potrebbe diventare, in termini generali, un vero e proprio lavoro? A tuo avviso, può contribuire alla nascita di nuove forme di mercato basate sulla vendita di gadget e costumi?

Ser | Forse dovresti chiederlo ad alcuni cosplayer che si sono montati la testa,

Personalmente, quando si parla di “professionale”, mi viene proprio da ridere: escluse poche eccezioni, direi che di questo hobby non ci si può affatto campare, soprattutto in Italia. Inoltre, nel mio caso, non mi interessa per nulla l’aspetto retributivo.

LC | Considerando che tra i tuoi hobby figurano anche le arti marziali e che alcuni dei tuoi costumi raffigurano personaggi di videogame beat’em up , hai mai realizzato qualche coreografia in coppia o in gruppo con altri cosplayer, inscenando combattimenti e scontri?

Ser – Assolutamente no! Ritornando a quanto già scritto poco domanda fa, sono una cosplayer parecchio asociale.

LC | Cosa ne pensano i tuoi amici e i tuoi familiari della tua passione per il cosplay? Sei riuscita ad coinvolgerli in questo tuo “hobby”?

Ser | Mia mamma, che guardava con me i cartoni animati, mi aiuta spesso a realizzare i miei costumi. Nonostante perda la pazienza ogni tanto, è molto contenta di questa mia passione.

I miei amici, soprattutto se sono estranei al mondo cosplay, tendono a non capire molto bene di cosa si tratta e cosa mi spinge a coltivare questa mia passione.

LC | Quanto può risultare impegnativo, soprattutto per un neofita, avvicinarsi al mondo del cosplay e quale può essere, a tuo avviso, lo scoglio maggiore nell’intraprendere un simile hobby? Hai qualche consiglio che ti senti di dare a chi vuole sperimentare il mondo del cosplay?

Ser | Sinceramente non saprei risponderti con esattezza. La mia impressione, vedendo le nuove leve, è che spesso ci si avvicini al cosplay con molta sufficienza. In tal senso, credo sia meglio fermarsi qui, glissando sul resto del commento per non approfondire troppo.

Quanto hai consigli, ne ho soltanto uno: enjoy.