Jenna Jameson
Prima di parlare di Cacciatrice d’Ombra (Jenna Jameson’s Shadow Hunter), è d’obbligo spendere alcune parole sulla sua sensuale ideatrice.
Jennifer Marie Massoli, origini italoamericane, è nata a Las Vegas nel 1974. Ha esordito nel mondo dello spettacolo come ballerina, ma ha raggiunto fama mondiale nell’ambito della produzione hard, con il nome di Jenna Jameson; i numerosi film pornografici a cui ha partecipato le hanno valso i maggiori riconoscimenti facendo di lei la diva più conosciuta del settore.
Jenna è riuscita ad alimentare il proprio successo anche al di fuori del mondo a luci rosse, sfruttando la sua fisicità e il suo personaggio in svariati ambiti commerciali e artistici. Ha infatti recitato come protagonista nel film Zombie Strippers, un horror-splatter diretto da Jay Lee realizzato nel 2008, si è proposta nel mondo dell’editoria con l’autobiografia Vita da Pornostar (How to Make Love Like a Porn Star: a Cautionary Tale), ha prestato la propria voce (leggasi gemiti) per la realizzazione di suonerie per cellulari e ha fondato una propria casa di produzione pornografica, la ClubJenna.
Nella vita “privata” ha inoltre fatto parlare di sé a causa di veri o presunti flirt con vip del calibro di Nicholas Cage, Tommy Lee, Eminem…
Sulla scia di tutto questo si colloca dunque Shadow Hunter, pubblicato in tre albi dalla Virgin Comics nel 2007, fumetto che vede nella procace Jezzerie Jaden – alter ego di Jenna – la sua sexy protagonista.
La storia in breve
Sin dall’infanzia Jezzerie si dimostra una ragazzina particolare: è infatti dotata della capacità di vedere incredibili creature fatate, esseri appartenenti a una realtà che la gente comune non riesce nemmeno a concepire. Con il trascorrere degli anni, questo dono si rivela però un pesante fardello che rischia di minare la stabilità emotiva della giovane, la quale, sempre più, si sente sola e incompresa, anormale.
Al fine di liberarsi dalle scomode visioni che la perseguitano – e che, da semplici presenze colorate e innocue, stanno mutando in incubi “tangibili” –, Jezzerie si rivolge a una specialista: la dottoressa Ingerson, esperta in materia di allucinazioni e regressioni ipnotiche.
Un giorno alcune delle creature immateriali prendono forma: le ombre ai margini della strada in cui la ragazza si trova divengono esseri filamentosi e famelici che la aggrediscono. Miracolosamente Jezzerie riesce a scamparla, ma questa violenta esperienza, unitamente a una delusione provocata dal tradimento da parte del suo ragazzo, spingono la giovane a sottoporsi con determinazione ancor maggiore alle sedute della dottoressa Ingerson, che risvegliano una parte di lei sopita, potente, capace di affrontare ad armi pari le ombre che la perseguitano.
La vita di Jezzerie viene allora stravolta…
In un crescendo di combattimenti, la ragazza entra in contatto con misteriose entità sovrannaturali che rappresentano due forze diametralmente opposte ma in qualche modo legate tra loro. La prima è un cavaliere luminoso, una sorta di araldo della luce; la seconda possiede invece le fattezze di un demoniaco signore delle ombre che sostiene di essere il padre di Jezzerie.
Vittima delle due entità, nel corso di uno sconcertante viaggio tra le dimensioni, la giovane morirà, rinascendo poi come Cacciatrice d’Ombra, contro Paradiso e Inferno, inserendosi così nella lotta per la conquista del potere supremo che Luce e Tenebre da sempre si contendono.
Un inizio, o quasi
La storia descritta in questo fumetto, pubblicato in Italia da Panini Comics in volume unico, propone buoni spunti, ma si tratta per lo più di ingredienti abilmente mescolati per irretire l’attenzione dei potenziali acquirenti: in ciò, il nome di Jenna Jameson e la sua icona in copertina giocano un ruolo primario, soprattutto per le implicite promesse di contenuti hot che parrebbero sottintendere.
Da questo punto di vista, tuttavia, i lettori rimarranno assai delusi. Nonostante il soggetto sia stato ideato dalla reginetta del porno, il contenuto di questo fumetto non è affatto di genere erotico, tutt’altro. Le fattezze di Jezzerie, al pari del suo modo di parlare o di alcuni particolari relativi alla sua vita personale – ad esempio il riferimento alla bisessualità – chiaramente rimandano alla ben nota attrice, al contempo si rifanno però allo stereotipo classico dell’eroina dei comics, tanto bella e sensuale quanto determinata.
Nella narrazione sono presenti accenni alla confusione emotiva della protagonista, agli stravolgimenti interiori che essa vive, ma si tratta per lo più di momenti, attimi che scolorano in fretta per lasciare spazio al dinamismo dei combattimenti o al susseguirsi degli eventi che, anche a causa del numero ridotto di pagine, scorrono via veloci.
Addirittura, l’alter ego fumettistico di Jenna appare decisamente più elegante e “coperto” rispetto ad altre sue colleghe che popolano il mondo dei fumetti. A differenza di eroine quali Elektra, Aspen Matthews (Fathom) o Sara Pezzini (Witchblade) – solo per citarne alcune – Jezzerie Jaden non indossa tutine aderentissime né costumi succinti: veste invece un abito casual che solo di tanto in tanto concede pose provocanti.
Affidata alla penna di Christina Z, già sceneggiatrice per Witchblade, la storia in sé risulta solamente abbozzata, potrebbe tranquillamente considerarsi un prologo; è piuttosto dinamica ma annovera pochissimi personaggi e mantiene alcuni interrogativi che, in mancanza di un prosieguo della serializzazione, lasciano la storia irrisolta.
Le caratterizzazioni dei pochi protagonisti appaiono decisamente interessanti, soprattutto per quanto riguarda il Signore delle Ombre e Jezzerie, ma anche in questo caso il materiale rimane troppo scarno.
La qualità grafica dei disegni rappresenta invece l’autentico punto di forza.
Le tavole, affidate alla matita capace di Mukesh Singh (già noto per la partecipazione in opere quali Devi e Gamekeeper), sono magnifiche, spettacolari, davvero di alto livello. I colori accesi, gli effetti di luce, le prospettive perfette e le inquadrature cinematografiche contribuiscono a fornire grande impatto visivo all’opera, rendendo la lettura un’esperienza avvincente e dinamica. Gli sfondi, così come le sfumature a cui il disegnatore ricorre per rendere più suggestive le scene, hanno uno spessore artistico che non sempre si riscontra nei fumetti. La miscela tra disegno realizzato manualmente ed effetti introdotti con la computer graphic risulta efficace e originale, soprattutto nel tratteggiare le atmosfere nel mondo ultraterreno, una dimensione in cui i contorni si fanno imprecisi e la luce gioca un ruolo preponderante nel delineare paesaggi infernali e al contempo sublimi. Incisiva anche la scelta grafica con cui modellare le ombre che aggrediscono Jezzerie, un impasto di tenebra e tentacoli che richiama incubi degni di un horror.
A impreziosire ulteriormente l’opera troviamo poi una serie di testi di approfondimento accompagnati da gradevoli illustrazioni, posti alla fine del fumetto. Analogalmente a quanto visto nella mini serie La Torre Nera, si tratta di una soluzione che offre al lettore materiali certamente utili per comprendere il mondo di Shadow Hunter e per approfondire la conoscenza di Jezzerie, “autrice” dei testi proposti attraverso i quali ci parla di sé, del proprio passato e dei cambiamenti avvenuti in lei dopo esser divenuta la Cacciatrice d’Ombra.