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Le orde in marcia
La bacheca posta all’esterno dell’aula 1712-A dell’Accademia Patrick Henry era illuminata dal lampeggiare intermittente di una luce rossa. Rod Walker si aprì la strada in mezzo a una piccola folla di studenti, e cercò di scoprire quale fosse la natura dell’avviso speciale. Ricevette una gomitata nello stomaco, accompagnata da un’esclamazione.
«Ehi! Smettila di spingere!»
«Scusa. Non prendertela, Jimmy.» Rod piegò il braccio, chiudendo il gomito dell’altro in una tenaglia di ossa e di muscoli; ma non fece forza. Si voltò un poco, e abbassò lo sguardo sulla testa di Jimmy Throxton. «Cosa c’è nella bacheca?»
«Non ci sono lezioni, oggi.»
«Perché no?»
Una voce gli rispose, da una regione vicina alla bacheca.
«Perché domani è l’Ave, Caesar, morituri…»
«Sì?» Rod sentì una contrazione allo stomaco, come gli accadeva sempre prima di un esame. Qualcuno si fece da parte, e lui, avvicinandosi, riuscì a leggere l’avviso:
ACCADEMIA DI STUDI SUPERIORI
«PATRICK HENRY»
Dipartimento di Studi Sociali
AVVISO SPECIALE per tutti gli studenti del Corso 410
(seminario superiore facoltativo) Sopravvivenza Avanzata, istr.
Dott. Matson, 1712-A LMeV
- Venerdì 14 non si terranno lezioni.
- Ventiquattro ore di Preavviso vengono date con la presente per l’esame finale di Sopravvivenza Solitaria. Gli studenti si presenteranno al controllo medico alle 9 di sabato nell’infermeria della Porta Templeton, e inizieranno il passaggio attraverso la Porta alle 10, a intervalli di tre minuti.
- CONDIZIONI DELL’ESAME:
(a) QUALSIASI pianeta, QUALSIASI clima, QUALSIASI terreno;
(b) NESSUNA regola, TUTTE le armi, QUALSIASI equipaggiamento;
(c) La formazione di SQUADRE è PERMESSA, ma alle squadre non sarà permesso di attraversare la Porta in compagnia.
(d) La DURATA DELL’ESAME non sarà inferiore alle quarantotto ore, né superiore ai dieci giorni.
- Il dottor Matson sarà a disposizione per consigli e consultazioni fino alle 17 di venerdì.
- L’esame può essere rimandato solo dietro raccomandazione del medico della Porta, ma qualsiasi studente potrà ritirarsi dal corso senza incorrere in sanzioni amministrative fino alle 10 di sabato.
- Buona fortuna e lunga vita a voi tutti!
(f) Dr. Prof. B. P. Matson
Per approvazione:
- R. ROERICH, per il Senato Accademico.
Rod Walker rilesse lentamente l’avviso, cercando di quietare il tremito che pareva padrone dei suoi nervi. Ricontrollò le condizioni dell’esame…
be’, ma quelle non erano «condizioni», ma una totale assenza di condizioni, una totale assenza di limiti di qualsiasi genere! Avrebbero potuto gettarlo attraverso la Porta, e un attimo dopo lui avrebbe potuto trovarsi di fronte a un orso polare affamato, a quaranta gradi sotto zero di temperatura… o tra le zampe di un octopodo, nelle profondità di un oceano di acqua salata, a una temperatura equatoriale.
Oppure, pensò ancora, avrebbe potuto trovarsi di fronte a un mostruoso orrore con tre teste, su di un pianeta che non aveva mai sentito nominare.
Sentì una voce di soprano che si lamentava:
« Ventiquattro ore di Preavviso! Be’… adesso sono meno di venti ore.
Non è onesto.»
Un’altra ragazza rispose:
«Che differenza fa? Vorrei cominciare in questo momento. Stanotte non riuscirò a chiudere occhio.»
«Se ci concedono ventiquattro ore per prepararci, allora dovremmo averle tutte, fino all’ultimo minuto. Quel che è giusto è giusto.»
Un’altra studentessa, un’alta ragazza zulù dalla pelle nerissima, ridacchiò sommessamente.
«Entra pure. Dillo al Diacono, questo.»
Rod indietreggiò, scostandosi dal gruppo, e portando con sé Jimmy Throxton. Pensava di sapere quello che avrebbe detto «Diacono» Matson…
qualcosa sull’irrilevanza delle regole e delle leggi del giusto e dell’ingiusto nell’arte difficile della sopravvivenza. Per un istante rifletté sull’esca offerta dal quinto paragrafo; nessuno gli avrebbe riso in faccia, se lui abbandonava il corso. Dopotutto, la «Sopravvivenza Avanzata» era semplicemente un corso facoltativo; avrebbe potuto diplomarsi anche senza di esso.
Ma sapeva fin troppo bene, fin troppo profondamente, che se avesse avuto paura in quel momento, non avrebbe mai più potuto riprendere il corso, in futuro.
Jimmy disse, nervosamente:
«Che cosa ne pensi, Rod?»
«Tutto bene, immagino. Ma vorrei sapere se devo portare o no la maglietta di lana. Tu pensi che il Diacono potrebbe darci qualche indizio?»
«Lui? Lui no! Pensa che una gamba rotta sia il vertice massimo dell’umorismo. Quell’uomo sarebbe capace di mangiare la propria nonna… senza sale.»
«Oh, andiamo, adesso! Lui userebbe il sale, senz’altro! Ascolta, Jim, sai che ti dico? Hai visto cosa dicono, per quanto riguarda le squadre?»
«Già… che cosa ne pensi?» Jimmy distolse lo sguardo.
Rod provò una momentanea irritazione. Stava facendo un suggerimento delicato come una proposta di matrimonio, una offerta di mettere la propria vita nello stesso cesto di quella di Jimmy. Il rischio più grande di un esame solitario era quello che lo studente doveva dormire, qualche volta…
ma una squadra poteva dividersi i compiti, e uno poteva dormire mentre il compagno faceva la guardia.
Jimmy doveva sapere che Rod era migliore di lui, con qualsiasi arma, e anche a mani nude; la proposta era vantaggiosa per lui, non per Rod. Eppure esitava, come se Rod potesse costituire un impaccio.
«Che c’è, Jim?» disse Rod, seccamente. «Pensi di essere più sicuro andando da solo?»
«Uh, no, non proprio.»
«Vuoi dire che preferisci non formare una squadra con me?»
«No, no, non volevo dire questo!»
«E allora che cosa volevi dire?»
«Volevo dire… Senti, Rod, ti ringrazio, certo che ti ringrazio. Ti sono riconoscente. Non lo dimenticherò mai. Ma nell’avviso c’era scritta anche…
Tit. originale: Tunnel in the Sky
Anno: 1955
Autore: Robert A. Heinlein
Edizione: Libra Editrice (anno 1971), collana “Slan – Il Meglio della Fantascienza” #8
Traduttore: Ugo Malaguti
Pagine: 256
Dalla copertina | La grande tradizione della letteratura avventurosa rivive ne La via delle stelle, un romanzo che è stato avvicinato, di volta in volta, alle opere di Daniel Defoe e di Rudyard Kipling, e che costituisce uno tra gli esempi più famosi e affascinanti delle qualità che hanno fatto di Robert A. Heinlein, vincitore di cinque premi Hugo, il più degno erede della tradizione anglosassone del romanzo di avventura, attraverso il quale è possibile compiere anche un’opera di satira alla società ed esprimere spesso con violenza le proprie idee sul mondo e sulla natura umana. “La via delle stelle” ci propone l’angoscioso problema di Rod Walker, un giovane del futuro che è costretto a superare un esame indispensabile per accedere alle professioni dei Mondi Esterni, in una Terra che ha conquistato lo spazio grazie all’invenzione delle Porte, tunnel iperspaziali che congiungono immediatamente pianeti distanti tra loro anni-luce. Si tratta dell’esame di sopravvivenza: ma non si tratta di una nozione teorica. Gli allievi vengono abbandonati su un mondo vergine e lontano, dove dovranno rimanere isolati per giorni e giorni. Se sopravvivranno, avranno passato l’esame; altrimenti, moriranno, uccisi dalla natura ostile e dalle creature del pianeta. La Terra è sovrappopolata; milioni e milioni di cinesi vengono avviati, come bestiame, su nuovi pianeti; il cibo è razionato; una società pionieristica, rigidamente puritana, ha sostituito i grandi movimenti libertari del ventesimo secolo. Attraverso le pagine di un’affascinante saga di sopravvivenza, nulla si salva dalla feroce satira heinleiniana: la politica, la democrazia, gli organi rappresentativi, il mito scientifico, tutto viene ridicolizzato alla luce dell’antica filosofia della sopravvivenza che ha spinto i pionieri a colonizzare nuovi mondi…