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RIVANORD
A bordo dei bastimenti che navigavano sul Fiume del Mondo, le vedette non erano necessarie. Le maree irresistibili sospingevano tutti i vascelli alla medesima velocità e nella stessa direzione, quindi i rischi di collisione erano minimi. Eppure Thrasne, il terzo ufficiale del Dono di Potipur, si era autonominato vedetta, ispirandosi a coloro che sorvegliavano i cancelli fra le città di Rivanord.
Rivanord…
Rivanord, con i risveglianti, e i mercanti di polvere di frag, e i mendicanti jarb, e i preti di Potipur dai volti azzurri, tutti scintillanti di specchi sacri… Rivanord, con le processioni dei malinconici dalla pelle nera, che frustano i cittadini con sferze di pelle di pesce, in cambio di monete… Rivanord, con i frutteti di puncon, i boschi di frag, i vasti campi di pamet dai bianchi baccelli, e le coltivazioni di cereali dalle pannocchie azzurre…
Rivanord, dove gli scarni ridenti dagli elmetti neri perlustrano la sponda del Fiume lanciando risa sprezzanti che inducono gli eretici a scappare, a nascondersi… Ah-ah, ah-ah… Come una eco, le lucertole trampoliere strepitano, avanzando nell’acqua bassa sulle lunghissime zampe posteriori, afferrando uno ad uno i pescicanti che cercano di fuggire, e inghiottendoli dalla testa… Ah-ah, ah-ah…
Di quando in quando, Thrasne scorgeva una Torre che si stagliava nel cielo, con i volatili che si radunavano attorno alla cuspide come insetti intorno a una carogna di pesce. Più raramente avvistava una Casa Jarb, enorme e isolata. Soprattutto poteva osservare il Fiume stesso, che, ampio la metà del mondo, in alcuni tratti era placido come uno stagno, in altri scorreva impetuoso fra le rocce, ovunque era cosparso di lunghi pontili e di boe di posizione per indicare le zone infestate dal letale fungo carbonchio.
Le maree perpetue del Fiume del Mondo sospingevano i bastimenti oltre le città e i villaggi, che erano separati gli uni dagli altri dai recinti eretti ad impedire i viaggi verso oriente: i cancelli consentivano soltanto di viaggiare verso occidente. Così, il mondo intero si mostrava agli occhi di Thrasne in tutta la sua varietà.
A terra, come Thrasne ben sapeva, le sentinelle erano necessarie sia per impedire ai giovani sciocchi e temerari di varcare clandestinamente i recinti per viaggiare nella direzione proibita, sia per evitare che troppi emigranti bramosi si mettessero in viaggio verso occidente, intralciando con le loro carovane il flusso ordinato dei commerci.
A bordo di un bastimento, invece, una sentinella poteva soltanto osservare, e questa era proprio l’attività in cui Thrasne riusciva meglio. Era tanto abile alle vele quanto lo era ai remi, e sapeva lucidare il ponte di legno di frag meglio di qualsiasi battelliere. Era diventato terzo ufficiale perché sapeva come impartire gli ordini e come farli eseguire. Inoltre era in grado di stivare qualsiasi carico in modo tale che ogni cosa fosse sempre accessibile al momento opportuno. Tuttavia le sue capacità di osservazione erano più sviluppate e, secondo lui, più preziose.
Sul ponte di coperta, presso la parete prodiera dell’alloggio del padrone, aveva installato nel pozzo di ventilazione una sorta di coffa costituita da un solido graticcio coperto da un sacco di pamet. Ogni giorno, al termine del proprio turno, si recava sul ponte di coperta, si accertava che nessuno lo osservasse, montava sul corrimano, si aggrappava al bordo del tetto dell’alloggio del padrone, si arrampicava agilmente, e si calava nel pozzo, sulla coffa. Così nascosto, sicuro che la moglie dell’armatore non avrebbe potuto scovarlo per affidargli qualche mansione superflua, si addossava al tramezzo riscaldato dal sole, che vibrava al flusso incessante delle maree, e rimaneva ad ammirare il paesaggio, spesso fino al crepuscolo, e talvolta persino molto più tardi, se la notte era abbastanza luminosa.
Dalla coffa aveva visto per la prima volta un uccello fiamma incendiare il nido. Dalla coffa aveva veduto per la prima volta uno strambo sorgere dalle profondità come una grande sfera verde, guardare con occhi grandi, curiosi, e sputare ossa.
Dalla coffa aveva visto per la prima volta una nave intera vittima del carbonchio con tutto l’equipaggio, abbandonata alla deriva sulle ignote correnti meridionali, con i battellieri disseccati simili a statue di legno lungo il parapetto.
Dalla coffa aveva potuto osservare la nave dorata della Progressione impegnata nel periplo di sette anni, e il Protettore dell’Uomo, piccolo come una bambola, sostenuto dalle guardie del corpo.
Dalla coffa aveva potuto osservare la riva affollata da migliaia di cittadini e da schiere di risveglianti e di preti che acclamavano il Protettore: —
Obol! Obol! Obol!
Dalla coffa aveva visto tutto quello che aveva giudicato degno di osservazione durante gli ultimi quattro anni, da dalla coffa avvistò, in quel momento, i pontili che si allungavano sulle onde del Fiume, là dove non avrebbe dovuto esistere alcun pontile.
Secondo la carta delle città relativa a quel tratto di fiume, i pontili più vicini si trovavano a Darkeldon, a dieci giorni abbondanti di navigazione.
Per questo, il giorno prima, padron Blint aveva permesso all’equipaggio di pescare a piacimento. Dopo aver scoperto i pontili, dunque, Thrasne non ebbe altra scelta che recarsi ad avvertire Blint, rischiando che costui gli domandasse in che modo aveva potuto avvistarli. Per il momento, infatti, non era possibile vederli dal ponte. Inoltre, Thrasne non era di turno in plancia.
Con calma, nella speranza di non suscitare la curiosità del padrone, il giovane riferì la propria scoperta.
Purtroppo, la matrona Blint era presente: — Pontili? — chiese, recandosi subito al parapetto per guardare a prua. — Non c’è nessun pontile!
Non ne vedo nessuno!
— Ebbene, ragazzo? — chiese Blint.
— Ci sono, signore: pontili.
Blint socchiuse gli occhi: — Li ha visti dal tetto, moglie. Lo avevo incaricato di accertarsi che il tetto dell’alloggio del padrone fosse impermeabile.
— Impermeabile? Ma certo che lo è, Blint! È stato restaurato all’epoca dell’ultima Congiunzione! Si può sapere cos’hai in mente?
Di rado Blint rispondeva alle domande della moglie. Anche in quel caso decise di non farlo: — Sono vicini? — mormorò invece.
— Abbastanza, signore. Conviene ritirare le reti, altrimenti i pescatori del luogo potrebbero tempestarci di sassi. È chiaro che da queste parti esiste una casta di pescatori: se così non fosse, a cosa servirebbero i pontili?
— Potremmo spostarci in acque più profonde…
— Ricordi quella gente con la catapulta, a Zebulee?
— Ah, già… Be’, in tal caso, vai pure ad avvertire i ragazzi. Ordina di ritirare tutte le reti e di nascondere qualunque prova: niente pelli di pesce a seccare sul ponte, niente ossa di strambi sparse attorno… Lascio l’intera faccenda nelle tue mani capaci.
— Credi che potremo concludere qualche buon affare?
— Be’, suppongo che non tarderemo a scoprirlo. — Ciò detto, padron Blint si allontanò, del tutto tranquillo, lasciando l’intera faccenda nelle mani capaci di Thrasne, come aveva detto. Se il ragazzo non fosse stato a disposizione, avrebbe affidato l’incarico al primo ufficiale, Birk, oppure al secondo ufficiale, Thon.
Senza perder tempo, Thrasne si mise all’opera. Poiché il ricordo della catapulta era fin troppo recente, i battellieri obbedirono subito agli ordini senza obiettare. Lasciandoli a ritirare le reti, che avrebbero dovuto essere riposte bagnate e quindi avrebbero…
Tit. originale: NorthShore, SouthShore (aka The Awakeners volume unico 1989)
Anno: 1987
Autore: Sheri S. Tepper
Ciclo: Risveglianti (The Awakeners)
Edizione: Editrice Nord (anno 1992), collana “Cosmo Oro” #125
Traduttore: Alessandro Zabini
Pagine: 374
ISBN-13: 9788842904229
Dalla copertina | Un remoto pianeta è diviso in due dal Fiume del Mondo un vastissimo corso d’acqua che scorre da oriente a occidente. Gli umani vivono nelle città che sorgono sulle rive a nord ma il pianeta è abitato da una moltitudine di altre razze, strane e inquietanti, fra cui i Thraish, enormi volatili carnivori, e i Treeci, simili a loro ma privi di ali; tuttavia, le stesse comunità umane disegnano un quadro affascinante e insolito, ne quale spicca l’ordine religioso dei Risvegliatori che vive nelle misteriose Torri e regola severamente la vita nelle terre a nord del fiume. Oscura e l’origine di tale dominio e molti sono i segreti che lo circondano, ma è proprio questo che tormenta la giovane Pamra Don, un’adepta che abbandona la Torre di Baris per cercare la verità per sè e per il suo popolo, diventando protagonista di leggendaria crociata che non potrà però compiersi senza attraversare l’immenso Fiume del Mondo, largo centinaia di chilometri, per raggiungere il mitico e sconosciuto continente che si estende a sud. Sheri S. Tepper narra un’epica odissea di avventura e conoscenza nei meandri di un pianeta dove il paesaggio e l’ecologia si fondono con i misteri della religione, della società e delle strane creature che lo abitano.