La D.E.A. Production and Ostile Publishing sta proponendo il cortometraggio Liam, opera di Davide Enrico Agosta. Alla base della vicenda narrata c’è un’affermazione di Einstein sul funzionamento del cervello umano; a detta del grande scienziato, l’uomo sa sfruttarne a malapena il 10% delle potenzialità. I presunti poteri paranormali, un tempo considerati magia, o fenomeni come certe guarigioni inspiegabili potrebbero quindi essere conseguenza dell’uso di aree dell’encefalo di norma non utilizzate, e per indagare le quali la scienza non dispone ancora di strumenti adeguati.
Il piccolo protagonista del cortometraggio scopre in garage il corpo del padre, ucciso da un colpo d’arma da fuoco. Dalla penombra sbuca un uomo; a prima vista sembra capitato lì per caso, e si offre di chiamare la polizia.
L’individuo non sa che il bambino possiede capacità inaspettate; avvicinando la mano la padre il ragazzo riesce a mandare indietro il tempo, e a scoprire quale è stata la sorte del…
Dal punto di vista formale, il corto è sobrio e la fotografia è professionale, i movimenti di macchina sono essenziali e sicuri, gli attori sono convincenti. Per atmosfere ricorda Il Sesto Senso, gli ambienti sono minimali, il protagonista è un giovanissimo che scopre in sé un potere straordinario, si crea la giusta suspense. La sceneggiatura alterna presente e passato prossimo in una serie di replay che mettono in piena luce l’abilità del regista e l’eleganza del montaggio.
La recitazione in lingua inglese (benché si sente invece un po’ la mancanza di una versione sottotitolata in italiano) facilita la diffusione di Liam nella rete, fuori dai ‘confini’ nazionali. Un’opera davvero molto valida.