Illyana Rasputin viveva nel collettivo di Ust-Ordynski in Siberia ed aveva solo 6 anni. Era la sorella di Piotr Rasputin (Colosso, degli X-Men, un mutante in grado di trasformare il proprio corpo in acciaio organico) e di Michael Rasputin (futuro capo dei Morlock, con il potere incredibile di alterare la realtà a suo piacimento). Con una famiglia del genere, difficile poter vivere in tranquillità.
Rapita dal supercriminale Arcade, Illyana viene salvata dagli X-Men ma, poco prima di fare ritorno a casa, cade nelle grinfie del demone Belasco (servitore degli dei antichi) che la trasporta nel suo dominio, il Limbo, una dimensione popolata da demoni.
Il supergruppo di eroi la segue; ma nel Limbo (dove il Tempo e lo Spazio si muovono diversamente rispetto al mondo Marvel) gli X-Men apprendono che una versione alternativa di loro stessi, proveniente da una realtà diversa, li aveva preceduti, sempre con lo scopo di liberare Illyana, e aveva fallito.
Aiutati da una Ororo Munroe (alias Tempesta, con il potere mutante di controllare il tempo atmosferico) alternativa, dotata di capacità magiche, riescono a tornare nella dimensione normale, ma senza Illyana.
La piccola “Fiocco di Neve” (come l’ha sempre chiamata il fratello) ricompare tuttavia da sola, dopo un attimo… ma per lei, nella realtà demoniaca, sono trascorsi 7 lunghi anni.
In seguito, con il nome di Magik, si unirà ai Nuovi Mutanti e vivrà tante fantastiche avventure, contro i satiri di Emma Frost, la Regina Bianca del Club Infernale (un esclusivo club di ricconi mutanti che vogliono controllare l’economia e la politica mondiali), supercriminali e mutanti malvagi, fino a quando non ritornerà bambina e contrarrà il virus legacy che le sarà fatale.
Non basterebbe un’intera rivista per narrare tutte le disavventure che colpiscono ogni singolo personaggio degli X-Men, divenuti molto più popolari dopo la versione cinematografica (che con il fumetto ha però ben poco in comune). Questo speciale, uscito in originale in America con il titolo Magik: Storm & Illyana, è uno dei capolavori dell’era d’oro dei mutanti, e merita una citazione particolare.
L’ideatore è CHRIS CLAREMONT (conosciuto anche come X-Chris), autore della maggior parte delle storie Marvel dal 1976 fino al 1991 (quando lasciò i mutanti per poi tornare 7 anni dopo), il quale, pur forzando un poco la mano, ha colmato un vuoto con fantasia e qualità. Dobbiamo a lui la nascita dei Nuovi Mutanti, e di molte delle storie di Wolverine e di Excalibur.
Illyana Rasputin ha un potere mutante alquanto singolare: può comandare dei cerchi di teletrasporto sia nel tempo che nello spazio, passando però per il Limbo di cui è divenuta Signora dopo aver sconfitto Belasco in un duello magico. Questo potere è creato un po’ ad arte ma, al tempo, ogni supergruppo doveva essere ben bilanciato, e includere quindi un suo teleporter. Ne aveva in origine uno la seconda generazione di X-Men con Kurt Wagner alias Nightcrawler, poi la Confraternita dei Mutanti malvagi grazie a Spirale, e gli Accoliti di Magneto usando Amelia Voght; tanto per citarne alcuni.
Era comunque terminato il periodo dei poteri più fantasiosi e strani. Charles Francis Xavier (Professor X) insegnava che con le sole capacità mutanti non si sopravviveva, non si battevano nemici come Magneto o il Re delle Ombre, bisognava invece imparare a lavorare in sintonia con gli altri e combinare i diversi poteri in maniera sempre efficace. Allo scopo di addestrare i mutanti al gioco di squadra e all’uso e controllo delle proprie capacità, viene addirittura creata la “Stanza del Pericolo”, un immenso salone poi potenziato con incredibili effetti olografici solidi (frutto della tecnologia Shi’ar), campo di battaglia in prova per i supergruppi, che avrebbe aiutato i figli dell’atomo a prepararsi per affrontare qualsiasi pericolo.
Ogni team che si rispettasse, oltre al teleporter, aveva sempre qualcuno con una superforza, il membro capace di volare e qualche potere telepatico o telecinetico che non guasta mai. Il resto era poi lasciato a quel qualcosa in più che distingueva i gruppi tra loro. I Nuovi Mutanti per esempio ebbero Douglas Ramsey, capace di comprendere ogni linguaggio, un potere per la verità non molto utile (tant’è che Ramsey combinava qualcosa solo quando si univa con l’essere tecnorganico Warlock, venuto da un altro pianeta). La fine di questo personaggio segna una rottura in Illyana, che scaturirà poi nella saga Inferno, un colosso dell’Universo Marvel.
Ma torniamo al nostro speciale…
C’è da notare la solita presenza della morale ipocrita tipica dei racconti della Marvel. Il Limbo corrompe gli animi, li rende malvagi, anche quelli più puri; perfino nella tenera “Fiocco di Neve” Belasco scopre un’anima malvagia che non vede l’ora di uscir fuori. Eppure il bene, anche se lottando in maniera estenuante, riesce sempre a trionfare. Non si risolvono i problemi, non si eliminano i nemici, li si perdona e si va avanti, continuando a combattere infinite guerre, perché grandi poteri comportano grandi responsabilità e gli X-Men non uccidono. Così Claremont inventa lo stratagemma della corruzione mancata. Illyana scopre il suo potere, divenendo Magik, dopo essere stata allenata alla magia da Tempesta e all’arte del combattimento con la spada e il pugnale da Kitty Pride (alias Shadowcat, capace di controllare la propria densità corporea ed attraversare gli oggetti). Tornata indietro nel tempo, ha modo di assistere a un duello vittorioso di Tempesta contro Belasco; si rende allora conto di come la ferita apparentemente mortale riportata dal demone non avesse altro effetto che quello di spingere Ororo verso il lato oscuro della propria anima. Così Illyana, al momento del suo scontro finale, risparmia Belasco, vincendo pur perdendo, salvando la propria integrità, evitando per il momento di trasformarsi completamente in Darkchilde, la versione distorta di sé riportata alla luce dal demone (attraverso un rito magico, il simulacro di Illyana, in forma di sfera di energia – un’ematite – viene racchiuso in un ciondolo, il primo di cinque che legheranno sempre più la giovane a Belasco, anche se alla fine dello speciale questa parte di trama verrà abbandonata e le ematiti si fermeranno a tre).
Tutti i ragazzi Marvel, a parte alcune eccezioni, nonostante la giovane età ragionano e si comportano in modo maturo, hanno un forte senso di responsabilità e si dibattono in dilemmi interiori tipici degli adulti. Magik non fa eccezione ma, in questo speciale, s’intrecciano momenti di odio e di profonda umanità, che le forniscono uno spessore senza precedenti per un personaggio Marvel, nel breve arco di una sola storia. La vera lotta è tra Magik e Darkchilde, una battaglia interiore che accompagnerà Illyana fino alla Saga Inferno, quando rinuncerà al suo retaggio demoniaco e magico per tornare bambina e salvare il mondo. Le scene seguono il percorso di Illyana durante gli anni passati nel Limbo. La conosciamo bambina che si chiede cosa sia bene e cosa sia male; poi la vediamo combattere e perfino uccidere, per sopravvivere; infine la ritroviamo all’età di quattordici anni, completamente cambiata, temprata dalla varie violenze psicologiche perpetrate su di lei in nome di un presunto suo bene.
Per quanto riguarda i poteri, non bastando le capacità di teleporter a fare di Magik/Illyana uno dei membri più importanti dei Nuovi Mutanti (considerando che, al di fuori del Limbo, le sue capacità magiche risultano limitate), Chris Claremont ha deciso di dotarla di un’arma: una spada in grado di uccidere il magico senza avere effetto sul mondo fisico. Illyana la crea come summa di tutti i suoi poteri, una sorta di equivalente della lama psionica di Elizabeth Braddock (alias Psylocke) rispetto ai poteri telepatici di quest’ultima.
La “Spada dell’Anima”, così chiamata dalla sua creatrice, avrà vita propria nel mondo Marvel, diventando un tesoro prezioso di cui qualunque stregone o essere dotato di poteri magici cercherà di impadronirsi.
Prima di morire, Illyana donerà la Spada all’amica del cuore Kitty Pride. Successivamente, Amanda Sefton (Daytripper) la consegnerà alla madre Margali Szardos, che la userà per farsi largo nel “percorso” dei maghi, la Strada Ventosa, uccidendo i rivali che la precederanno.
Inutile dire che la storia appassiona fino all’ultimo disegno, seguendo l’evoluzione del personaggio di Illyana in un mondo magico dove neanche il tempo e lo spazio sono variabili su cui fare affidamento. Gli unici punti fissi sono la volontà di sopravvivenza della piccola “Fiocco di Neve” e la sua capacità di crearsi una vita in un luogo dove la vita stessa viene per definizione aberrata, tra demoni e mostri abilmente disegnati dai fratelli BUSCEMA e RON FRENZ – che peccano però nel trasformare magia e poteri mutanti in semplici effetti psichedelici – e abilmente inchiostrati da TOM PALMER.