Musica greca

Musica greca sulle coste lidie

Quando nel 546 a.C. i Persiani di Ciro giunsero a Sardi e sconfissero le truppe di Creso, il regno di Lidia giunse alla fine del fortunato percorso di espansione che lo aveva portato, in poco più di un secolo (678-550 a.C.), ad occupare quasi per intero la penisola anatolica. L‟annus terribilis è registrato da Erodoto (I 207,1), che racconta dettagliatamente l‟episodio della pira su cui Creso cercò una morte dignitosa all‟indomani della presa di Sardi. Qualche decennio prima dello storico, nel 468 a.C., anche Bacchilide aveva rievocato in maniera drammatica l‟episodio nel suo epinicio per Ierone di Siracusa (3,22ss. M. = Ep. 3,22ss. Ir.), additando il re lidio come un fulgido esempio di pietas verso gli dèi. Un‟ analoga funzione paradigmatica, del resto, era stata attribuita alla figura di Creso da Pindaro solo due anni prima, nel 470 a.C., in un epinicio (P. 1,94) dedicato anch‟esso a Ierone di Siracusa. Il sovrano orientale, che pure assoggettò le colonie greche ioniche e impose loro tributi e obblighi di forniture militari, nondimeno godeva di un‟indiscussa fama di monarca virtuoso in àmbito ellenico nella prima metà del V sec. a.C., a breve distanza dal conflitto con i Persiani (490-479 a.C.), che molto influì sulla formazione dell‟immaginario greco del barbaro.

Come è stato chiarito, il rapporto tra Greci e Lidî ebbe tratti ben differenti rispetto ai rapporti tra Greci e Persiani, ancorchè non sia stata priva di tensioni e di scontri anche violenti: si trattò di un’interazione complessa, nella quale l‟opposizione militare si accompagnò ad una fitta trama di rapporti politici, economici e culturali tra le due civiltà, ovvero tra le loro élite. È ben nota la progressiva acquisizione, da parte delle aristocrazie ioniche di VII-VI sec. a.C., di uno stile di vita improntato alla raffinatezza…
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