AuraRinoa

Palermo in Cosplay

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Dopo la realizzazione di interviste a cosplayer che partecipano singolarmente a fiere e manifestazioni, questa volta è stato l’intero team di Palermo in Cosplay a offrire la propria disponibilità per parlare di sé di fronte ai nostri microfoni virtuali. Per chi non li conoscesse, si tratta di una giovane quanto promettente realtà siciliana che, negli ultimi anni, si è prodigata per diffondere il cosplay nel Sud Italia realizzando fiere ed eventi analoghi a quelli che, più frequentemente, si svolgono nel Centro-Nord. Il sito di riferimento, www.palermoincosplay.net, oltre a forum e fotogallery, offre numerose informazioni per quanti volessero rimanere aggiornati in merito alle attività promosse e organizzate dal gruppo.

Leonardo Colombi | Innanzitutto benvenuti su Terre di Confine e grazie per la disponibilità concessa per la realizzazione di questa intervista. Direi di cominciare subito con la prima domanda: cos’è Palermo In Cosplay e come è nato questo progetto?

Mikeloppi | Palermo In Cosplay è una realtà che nasce nel 2006 dalla mente visionaria della sua fondatrice, la nota e apprezzata cosplayer Aura Nuccio (in arte AuraRinoa), con l’obiettivo di raggruppare ragazzi palermitani e, nelle più rosee prospettive future, siciliani in generale, accomunati dalla stessa passione per il cosplay.

Il nucleo originale del team organizzativo è composto da Alessio Mannino (in arte DDark), apprezzato cosplayer e partner insostituibile di Aura, e Simone Lentini (in arte Red Dragon), legato sentimentalmente alla fondatrice. Nel 2008 arriva Michele Costagliola (in arte Mikeloppi, il sottoscritto), che, grazie alla verve incontenibile e alle mille idee innovative, contribuisce a donare nuova linfa al gruppo.

Oggi Palermo In Cosplay è una solida realtà che fa della professionalità, fantasia e divertimento i suoi marchi di fabbrica. Siamo impegnati in tantissime attività e ci destreggiamo nell’organizzazione di gare cosplay event oriented (carnevale e halloween) e di “Cospladya COMICS & GAMES”, la prima fiera del fumetto siciliana, di cui, dal 2009 siamo gli orgogliosi ideatori e direttori artistici. Insomma, con PIC non ci si annoia mai!

LC | Lo staff di PIC: conosciamo meglio gli ideatori e i coordinatori dell’iniziativa. Cominciamo da Aura Nuccio, alias AuraRinoa.

AuraRinoa | Piacere, mi chiamo Aura e sono una cosplayer dal “lontano” 2003. La mia passione è nata per caso: mi sono ritrovata per le strade di Lucca quando ancora non aveva raggiunto l’attuale popolarità e mi sono subito innamorata di quei personaggi colorati tra i quali riconoscevo alcuni dei protagonisti dei miei giochi preferiti. Da quel giorno è stato amore per il cosplay: ho iniziato ad assillare mia mamma per aiutarmi (non che ogni tanto non mi capiti più di farlo!!) e da lì si è sviluppata la mia “carriera” da cosplayer, piena di amicizie e soddisfazioni. La passione per l’organizzazione di eventi, invece, è nata con Palermo in Cosplay, inizialmente un forum per i fan che mi seguivano trasformatosi poi in una realtà oggi conosciuta e rappresentata su tutto il territorio siciliano… e non solo!

LC | Proseguiamo con Alessio Mannino, ovvero DDark.

DDark | Un grosso ciao a tutti! Mi chiamo Alessio, sono un ragazzo piuttosto creativo, studio presso facoltà artistiche e credo di essere un cosplayer da sempre visto che, a una festa, alla tenera età di 7 anni, indossai con immensa gioia il costume di Mazinga. La passione vera e propria per il cosplay ho iniziato a maturarla intorno al 2007, realizzando il cosplay di Darth Vader della saga di Guerre Stellari. Di fronte a me si è aperto allora un mondo che, fino a quel momento, avevo visto sempre molto lontano essendo le principali fiere ubicate troppo fuori mano. Ciò, unito al fatto che reputo il cosplay una moderna forma d’arte e d’espressione adatta a tutti, ha fatto crescere dentro di me la voglia di far conoscere questo favoloso mondo anche qui a Palermo. Ho contribuito così alla nascita di Palermo In Cosplay, ormai noto in tutta Italia, che per tutti i cosplayer palermitani è diventata come una seconda casa dove divertirsi tutti insieme.

LC | È il turno di Simone Lentini, meglio conosciuto come Red Dragon.

Red Dragon | Salve a tutti, mi chiamo Simone e sono uno dei fondatori di Palermo in Cosplay. Conobbi Aura nel 2005 quando ancora il team non esisteva; ma da lì a breve sarebbe nato il primo piccolo evento che ci avrebbe permesso di incontrare Alessio Mannino e, successivamente, anche Michele Costagliola. Prima di allora non conoscevo il cosplay, e potrei dire di essere entrato in questo mondo soprattutto grazie ad Aura. Inizialmente Palermo in Cosplay era una piccola realtà costituita da un forum di appassionati cosplayer, ma in poco più di 3 anni è cresciuta fino a contare centinaia di iscritti. Così abbiamo iniziato a organizzare eventi a tema con l’obbiettivo di diffondere il cosplay a Palermo e in tutta la Sicilia. Dopo “Cospladya” ho capito che l’organizzazione di eventi sarebbe diventato l’impiego della mia vita: attualmente lavoro presso la società Karibe Team Srl che si occupa, per l’appunto, di gestire e organizzare eventi di ogni tipo, dallo sport, all’animazione… e anche eventi cosplay!

Presso la Karibe svolgo il compito di gestire l’area espositiva della manifestazione Cospladya Comics & Games.

LC | Last but not least troviamo Michele Costagliola, Mikeloppi.

Mikeloppi | Dopo aver lasciato la parola ai miei “colleghi” riprendo il filo del discorso e mi presento: sono Michele Costagliola, in arte Mikeloppi. Tra i miei amici e collaboratori sono forse il più atipico e particolare. Sono un grande appassionato di manga, anime e collezionismo di statue e action figure ma, assieme a questo, va di pari passo il mio interesso nei confronti della mia carriera “accademica”. Sono laureato in Psicologia e attualmente sto terminando il corso di laurea specialistico in Psicologia Clinica a indirizzo Neuropsicologia.

Cerco di destreggiarmi tra esami, organizzazioni eventi e supporto della fiera… e vi assicuro che non è facile! Quello che mi fa andare avanti, a parte la grandissima passione verso il mondo giapponese e le sue creazioni, è sicuramente la consapevolezza e imperitura certezza di trovarmi assieme a gente davvero speciale, amici insostituibili e indispensabili.

LC | Oltre allo staff, quanti sono i membri aderenti al progetto? Com’è il rapporto tra di essi e quello nei confronti dello staff?

Mikeloppi | Ad oggi il progetto Palermo In Cosplay (o PIC, come ad alcuni dei nostri sostenitori piace abbreviarlo) conta più di 200 membri. Dati alla mano, estrapolati dal conteggio dei tesserini ufficiali. Ovviamente nel corso del tempo ci sono state varie oscillazioni; alcuni membri molto attivi negli anni scorsi hanno preso altre strade mentre nuove persone si stanno affacciando a questo mondo.

Il rapporto con loro è dei migliori. Quelli che, forse a torto, consideriamo come “i nostri” ragazzi sono i nostri primi fan e sostenitori, sempre pronti a supportarci e collaborare nella realizzazione di progetti e iniziative.

Certamente arrivano anche le critiche ma, il più delle volte, sono costruttive e ci permettono di riflettere su noi stessi e sul nostro ruolo.

LC | Quali sono stati i progetti che siete riusciti a concretizzare e quali quelli che avete in cantiere?

Mikeloppi | I nostri eventi “fondamentali”, vitali da molti anni e che riscuotono sempre un grande successo sono tre: il Cosplay Contest di Halloween, il Cosplay Contest di Carnevale e la Fiera del Fumetto di Palermo Cospladya COMICS & GAMES.

Dalla nostra nascita, però, tanti sono stati i progetti creati, portati a termine, che purtroppo, per motivi di tempo, non siamo riusciti a rendere periodici.

Una delle manifestazioni tra le mie favorite è sicuramente il Cosplash, divertente connubio tra cosplay e piscina.

Immersi (è proprio il caso di dirlo!) nello splendido contesto di un centro termale in provincia di Palermo, abbiamo condotto e gestito una gara cosplay che poi, dopo le consuete premiazioni, è terminata con un grosso tuffo in piscina da parte di tutti i partecipanti. SPLASH!

Per quanto riguarda i nostri progetti futuri… Beh, a differenza di Aura, io non sono uno che si sbottona facilmente, quindi mi sa che la vostra curiosità rimarrà insoddisfatta… Però, qualche indizio ve lo posso fornire: temporalmente si parla di dicembre/gennaio, mentre sul piano spaziale si parla di un castello… Però non vi dirò nient’altro!

LC | Quali sono le maggiori difficoltà che si incontrano nel tentare l’organizzazione di eventi legati al mondo del cosplay?

Mikeloppi | Le difficoltà sono soprattutto legate al territorio: a Palermo il fenomeno cosplay è poco conosciuto e, tendenzialmente, trattato con sufficienza.

All’inizio abbiamo dovuto lottare non poco per conferire dignità artistica a questa forma espressiva. Anche la ricerca di una location dove potere organizzare i nostri eventi ha costituito una criticità non indifferente, così come è stato molto snervante trovare un gestore di un locale che si “fidasse” a ospitare le nostre “carnevalate”.

Ora, paradossalmente, abbiamo il problema opposto! Ancora prima di definire appuntamenti ed eventi ci arrivano le telefonate dei locali che richiedono la nostra presenza per organizzare una serata. Che strana la vita!

Un ultimo problema, meno nobile, ma sicuramente centrale, è quello economico.

Essendo PIC un’associazione no profit, per ogni evento dobbiamo trovare gli sponsor che ci permettano di organizzarlo, ma se ora sappiamo dove e da chi andare, vi posso assicurare che quando si parla di “soldi” spesso le porte si chiudono di colpo.

LC | Quali sono invece le principali soddisfazioni che vi va di segnalare?

Mikeloppi | Sicuramente, come traspare dalle risposte precedenti, la soddisfazione più grande è la felicità e la soddisfazione dei nostri ragazzi mentre li vediamo crescere “professionalmente” e aspirare a importanti premi nelle fiere già collaudate.

Ma c’è anche la soddisfazione per la creazione di qualcosa di intenso e importante in una realtà, per certi versi, difficile come Palermo. È questa forse la spinta motivazionale più intensa!

LC | A vostro avviso, le soddisfazioni sarebbero le medesime all’estero o in un altro contesto sociale o geografico?

Mikeloppi | Io sono sempre dell’idea che il fenomeno PIC sia da giudica e analizzare contestualizzandolo in modo specifico. Fuori dalla nostra città, fuori dalla nostra regione, probabilmente avremmo affrontato minori difficoltà e ci saremmo confrontati con ostacoli meno imponenti.

All’estero, ma anche in altre regioni italiane, il cosplay ormai è fenomeno di costume (se mi permettete il sottile gioco di parole); in Sicilia no.

A parità di impegno, infatti, bisogna sempre tenere presente il contesto: ci sono tanti altri gruppi che organizzano eventi legati al mondo del cosplay, in Italia e nel mondo, ma il fatto di “riuscire” in una terra come la Sicilia ci riempie di orgoglio!

LC | Se dicessi Cospladya voi cosa mi rispondereste?

Mikeloppi | Sogno divenuto realtà! Cospladya è il nostro piccolo fiore all’occhiello, figlio di notti insonni e di duro lavoro. Punto di arrivo e punto di partenza per testarci, migliorare, crescere sia umanamente che professionalmente.

Come dicevo prima, Cospladya è sia sogno che realtà: sogno perché l’abbiamo inseguito, desiderato, fantasticando su di esso; realtà perché l’abbiamo creato, nutrito, fatto crescere.

Il cammino è ancora lungo, visto che il nostro obiettivo è competere con le maggiori fiere italiane – diventando un temibile concorrente! -, ma possiamo affermare, senza peccare di presunzione, che siamo sulla buona strada.

LC | Quali sono le reazioni del pubblico che prende parte a tali manifestazioni: prevale la curiosità e la voglia di partecipare oppure c’è ancora una certa ritrosia e diffidenza nei confronti del cosplay?

Mikeloppi | Beh, io direi di partire dal presupposto che generalmente a una fiera tematica di questo tipo ci si reca perché ci si vuole andare! Quindi la maggior parte dell’utenza sa quello che troverà ed è, diciamo, “preparata”.

Poi, sinceramente, noto una certa simpatia nei confronti dei cosplayer. Tutte le mamme e i papà che accompagnano i loro figli spesso li vediamo in prima fila a farsi le foto con i ragazzi in cosplay!

Credo che sia un falso mito quello della diffidenza nei confronti del cosplayer. Quanto meno, non la riscontro all’interno delle manifestazioni.

LC | È possibile vivere di solo cosplay? Inoltre, allo stato attuale, ci sono i presupposti per l’avvio di nuove economie legate a questo hobby così particolare e coinvolgente?

Mikeloppi | Personalmente io credo di no: non si può vivere di solo cosplay. La vita è fatta di tanto altro e le estremizzazioni sono sempre dannose.

È vero che oggi il fenomeno cosplay è diventato di grande risonanza e molti network fanno a pugni per ospitare o parlare di cosplayer (magari meno in Italia di come succede all’estero), ma le persone che possono permettersi di “vivere di cosplay” sono francamente mosche bianche rispetto a tutte le altre. Tre o quattro persone in tutto il mondo di cui ovviamente non farò i nomi… tanto tutti sappiamo di chi parliamo.

Quindi, tanto di cappello a chi ce la fa! L’importante resta, a mio avviso, avere sempre pronto un piano B per ogni evenienza. Voglio dire, mi sembra improbabile continuare a fare cosplay di livello a 40 anni…

LC | Oltre a essere in primis organizzatori di eventi, siete anche cosplayer: come vivete questa vostra passione e quali sono i personaggi che avete impersonato di cui conservate un ricordo piacevolmente significativo?

Mikeloppi | Questa domanda la passo ad Aura, ad Alessio e a Simone, che sono sicuramente più idonei di me a rispondervi.

AuraRinoa | Prendo la palla al balzo per intrufolarmi… A partire dal 2003 ho collezionato circa una ventina di costumi realizzando personaggi che per me significavano qualcosa. Tutti mi hanno lasciato ricordi più o meno belli: ne conservo di splendidi legati al personaggio di Nariko da Heavenly Swordgrazie a una bella esperienza vissuta a Cartoomics insieme ad altri ragazzi del Nord Italia… E ricordi ancora più belli sono legati al mio primo costume tratto dalla saga di World of Warcraft, che mi ha permesso di vincere il premio come “Regina del Cosplay”, sempre a Cartoomics, l’anno prima.

Red Dragon | Dal 2005 ho realizzato 6 costumi, alternati tra facili e complessi. Io personalmente vivo il cosplay molto alla leggera: sono un tipo che fa i costumi quando ne ha voglia e solitamente ne creo uno all’anno. Però c’è da dire che non scelgo quasi mai costumi semplici. Sicuramente quello a cui sono più legato è Lantis, tratto dalla saga di Magic Knight Rayearth, con cui ho partecipato a un fantastico gruppo composto da Aura, Alessio e Vincenza (una nostra amica).

DDark | Come detto prima, ho un grande rispetto per il cosplay, che reputo una forma d’arte a tutti gli effetti. Prediligo cosplay molto complessi come quelli di supereroi, di personaggi di una certa statura, meglio se provvisti di armatura. La scelta dei miei costumi segue alcuni punti chiave che vanno dalla somiglianza – fondamentale -, alla conoscenza della serie di appartenenza. Dover indicare a quale cosplay mi sento più legato non è affatto un’impresa facile: è un po’ come chiedere a un padre quale figlio preferisce. Ognuno di “loro” è importante in quanto parte di un percorso che si evolve anno dopo anno. Probabilmente il mio primo vestito tratto da World of Warcraft è stato significativo, grazie anche alla vittoria del titolo di “Re del Cosplay” al Cartoomics 2007.

LC | Cosplay e Carnevale: spesso nella mente dei non addetti ai lavori si crea una sorta di identità tra il cosplay e la tradizione italiana di vestire certe maschere. Quali sono invece le differenze che dividono questi due “mondi”?

Mikeloppi | Le differenze a mio avviso sono fondamentalmente di due tipi: una strutturale e una “etica”. Innanzitutto non serve una festa comandata per fare cosplay! Nel corso dell’anno ci sono molte fiere in tutta Italia che permettono di vestire i panni dei propri personaggi preferiti e gareggiare con gli altri partecipanti. Certuni si offendono ad associare Carnevale e cosplay: in fondo non mi sento di dare loro torto. Dal canto nostro, però, queste feste dove è d’uso comune ormai “travestirsi”, sono un buon trampolino di lancio per attenuare certe paure e vergogne tipiche dell’era moderna, in favore dello spirito di ilarità e divertimento caratteristico del cosplay.

“Eticamente” parlando, invece, ci si addentra in un ambito spinoso che riguarda il cosplay: costume fatto a mano o comprato.

Tipicamente, in feste come Carnevale o Halloween, sono ben pochi quelli che si cimentano con ago e filo per realizzare un proprio costume; vale molto di più la regola di acquistarlo.

Per molti cosplayer, invece, il bello sta proprio nel poter creare con le proprie mani, lavorare i materiali (anche nuovi e mai provati prima), darsi da fare in prima persona e ottenere così la massima delle gratificazioni: vedere premiata una propria creatura.

LC | Qual è il rapporto di PIC con internet e con le nuove tecnologie? E qual è l’impulso che esse offrono alla vostra attività?

Mikeloppi | Sin dal suo esordio, PIC ha sempre cercato di imporsi come un nuovo modo di intendere il web.

Nato inizialmente come forum (palermocosplay.forumfree.it), oggi vanta un sito ufficiale molto frequentato (www.palermoincosplay.net) e un portale dedicato alla fiera Cospladya (www.cospladya.it), oltre alle immancabile pagine su Facebook e su Twitter. Per non parlare dei tanti blog e sotto-forum che gestiamo privatamente ma che sono sempre riconducibili a PIC.

Nel nostro “programma” di lavoro c’è stato da sempre l’obiettivo di amplificare la partecipazione partendo dal web, per poi avvicinare fisicamente al cosplay.

Le nuove tecnologie, i social network, sono mezzi imprescindibili per avere successo in questo campo. Ed è importante saperli sfruttare a pieno!

LC | Come è nato il portale www.palermoincosplay.net e come viene attualmente gestito?

Mikeloppi | Come accennato già nella precedente risposta, il portale è nato dalla consapevolezza dell’assoluta necessità di creare uno spazio virtuale tutto nostro da condividere con il resto del mondo! Il sito viene generalmente gestito da noi quattro, ma, essendo Aura oltre che una bravissima cosplayer anche un’impeccabile webmistress, spesso il compito di cambiare, modificare e abbellire il sito spetta a lei

Ci occupiamo di aggiornare il calendario eventi, selezioniamo e aggiungiamo foto creando delle gallery specifiche, indiciamo concorsi online, insomma cerchiamo di mantenere sempre vivo l’interesse anche dell’utenza lontana geograficamente, la quale, proprio grazie a questi contest virtuali, avverte comunque un senso di appartenenza verso una community affiatata.

LC | Qual è il vostro rapporto nei confronti di altre associazioni e gruppi di cosplayer? C’è solidale collaborazione oppure ogni gruppetto cerca di rivendicare la propria indipendenza?

Mikeloppi | Sarei un bugiardo se dicessi che nel mondo del cosplay vale il motto “volemose bene”, il più delle volte anzi è l’esatto opposto.

Però noi, come PIC, abbiamo sempre avuto la fortuna di conoscere e collaborare con gente splendida, molto umile e alla mano.

Conosciamo e siamo venuti in contatto con tanti altri gruppi e associazioni ma devo confessare che ci siamo sempre lasciati bene, con l’augurio di successive collaborazioni.

LC | C’è qualche aneddoto da poterci raccontare in merito a situazioni verificatasi con qualche cosplayer con cui avete l’occasione di collaborare?

AuraRinoa | Qui nel Meridione collaboriamo tutti per uno scopo comune, e con le altre associazioni del Nord abbiamo fatto spesso gemellaggi. Credo sia inutile mettersi a fare concorrenza, piuttosto bisognerebbe unire le forze, no? Ci è successo per Cartoomics, con Cosplay City… Poi, però, forti delle nostre capacità, ci siamo resi conto che eravamo capaci di portare avanti il nostro progetto anche in totale autonomia, e da quel momento non ci siamo più fermati!

DDark | Fortunatamente questo è un mondo che permette di incontrare tanta brava gente, disponibile a offrire una mano anche dal punto di vista organizzativo. Cosi è stato per esempio con Gianluca Fallettà, elemento fondamentale e insostituibile del panorama italiano cosplay; lui, grazie alla sua grande esperienza, ci ha sostenuti sin dall’inizio. Se le due edizioni di Cospladya sono state un grande successo, è anche merito suo: la sua grande competenza e la sua forte personalità sono state davvero di grande aiuto.

LC | Qual è invece il vostro rapporto con i fotografi che realizzano le magnifiche immagini disponibili nel vostro sito?

Mikeloppi | È un rapporto a dir poco idilliaco! I fotografi con i quali abbiamo avuto contatti sono sempre stati molto professionali e gentilissimi. Molti di loro nel corso degli anni sono diventati anche cari amici fidati. Certo, esistono pure le mele marce, come quei fotografi che non attribuiscono i crediti ai cosplayer per le foto scattate, ma solitamente vengono sempre individuati e il problema viene risolto sul nascere.

LC | Quali sono i requisiti che deve possedere un appassionato per vivere al meglio il cosplay?

Mikeloppi | Le tre P: “Passione”, “Pazienza”, “Prodotto finale”! Tutte e tre imprescindibili per fare cosplay dalla base agli alti livelli.

Senza Passione non si possono superare i mille sacrifici che questo hobby comporta.

Senza Pazienza è pressoché impossibile tirare avanti anche una sola fiera: capita sempre più spesso di dover tollerare incidenti di percorso che ti costringono a ripensare il costume in toto (rotture di armatura, strappi di tessuto, problemi con gli accessori…). Senza dei nervi saldi non si va da nessuna parte!

Prodotto finale, infine, sta a significare che gli sforzi devono essere adeguati alla resa del proprio lavoro. Non c’è niente di più bello di un lavoro realizzato con tanta dedizione. Se poi viene anche premiato… beh, quello è il top!

LC | Noto che sul vostro portale è ben in vista una sezione “tutorials”…

Mikeloppi | La sezione tutorials è il fiore all’occhiello del nostro sito. Noi non siamo affatto gelosi delle nostre creazioni, anzi le mettiamo a servizio pubblicamente di chiunque voglia intraprendere questa strada! Siamo ben lieti di potere essere d’aiuto ai tanti ragazzi che si affacciano per la prima volta al cosplay. Ed è un piacere ricevere anche domande, perplessità e dubbi, dando concretamente una mano a chi è ancora poco pratico di certi materiali o è dubbioso sulla riuscita di determinati oggetti/accessori/parti sartoriali.

LC | Proprio per il fatto di realizzare da sé costumi e accessori, il cosplay permette di esercitare la propria manualità e di prender confidenza con stoffe, ago e filo. In questo senso, secondo voi, può esser considerato un’attività propedeutica all’ammodernamento di certe tradizioni che pian piano stanno scomparendo, come ad esempio il ricamo o il taglio e cucito?

Mikeloppi | Assolutamente sì! È un piacere constatare come certe attività spesso bistrattate e relegate alle nonne stiano tornando lentamente in auge grazie a un hobby di questo tipo.

Anche se bisogna ammettere che qui in Sicilia, in fondo, queste tradizioni, diciamo “antiche”, sono ancora molto presenti.

LC | C’è qualche consiglio in particolare che vi sentite di dare a chi vuole accostarsi al mondo del cosplay?

Mikeloppi | Il consiglio assoluto è: non prendersi mai troppo sul serio! Sembra banale e puzza di luogo comune, ma spesso si perde di vista l’obiettivo finale del cosplay che è e deve essere il divertimento!

Approcciare il cosplay con smanie di protagonismo o sentimenti di divismo non fa che inasprire le competizioni e creare nemici piuttosto che compagni di lavoro!

Il cosplay è divertimento, quindi divertitevi!