Germanico Massimo

Roma, l’Armenia e i Parti in età giulio-claudia

La resa dei conti con Mitridate in occasione della terza guerra contro il Ponto aprì per la prima volta ai Romani un nuovo fronte, rendendo da quel momento necessario, per i rappresentanti dell’Urbe, confrontarsi con due nuovi e temibili interlocutori: il regno di Armenia e l’impero Partico. Inserendosi – forse solo ora con decisione – in quello scenario, Roma dovette relazionarsi anche con il mosaico delle altre realtà orientali, una complessa rete di stati che -nati dalla frantumazione dell’impero di Alessandro – potevano vantare una lunga esperienza in termini di vita politica.
Risultò quindi immediatamente chiaro che gli sforzi non dovevano essere profusi solamente nell’azione militare, ma anche – e in certi casi in maniera preponderante – sul versante diplomatico, dal momento che si era entrati in contatto con un mondo in cui spesso compromessi e accordi ricoprivano un ruolo più importante delle armi e in cui rodate diplomazie potevano tenere testa a quella di Roma.

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