Il percorso iniziato da SPIELBERG nel 1977 con Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo, proseguito poi con E.T. l’Extraterrestre, trova l’apice e la giusta conclusione con questa lunga storia per il pubblico televisivo. Taken è una sorta di percorso che ci prende per mano attraverso i misteri e le modalità classiche che ricorrono nei rapimenti alieni e nei misteri che hanno coinvolto gli avvistamenti di UFO.
Questa miniserie in 10 episodi ad alto budget è arrivata sugli schermi italiani nel 2004, poco più di due anni dopo la messa in onda su Sci-Fi Channel (nel 2002) e dopo aver vinto un meritatissimo Emmy.
Anche se il “papà” di Taken è STEVEN SPIELBERG, che ha coordinato il progetto, molti autori si sono avvicendati per curarne la regia; tra essi spicca il nome di TOBE HOOPER, celebrato dagli amanti del cinema horror come autore di Non aprite quella porta, Salem’s Lot e altre perle da brivido, sfortunatamente molto più trash.
LESLIE BOHEM, lo sceneggiatore, che annovera tra i suoi lavori Dante’s Peak e uno dei film della saga di Nightmare, dipana una trama molto fitta e indubbiamente complessa. Pur cavandosela bene nel gioco a incastro dei vari flashback, la sua sceneggiatura risulta però spesso troppo statica, troppo lenta nell’azione.
Taken è una storia intricata lunga cinquant’anni, che inizia nel periodo della Seconda Guerra Mondiale e termina ai giorni nostri, attraversando quattro generazioni di protagonisti.
La vicenda ben nota di Roswell, in cui si ipotizza di astronavi aliene schiantatesi sulla superficie terrestre, è il punto di partenza per accadimenti che legheranno le vite di tre famiglie. Ciò che accade ai padri, alle madri e ai figli rispecchierà gli archetipi degli incontri ravvicinati più comuni: i rapimenti alieni, l’intruso tra noi e le teorie della cospirazione legate a UFO e Governo. Praticamente i cavalli di battaglia delle speculazioni sulla presenza extraterrestre sulla Terra.
I Keys sono perseguitati dagli alieni; i componenti di questa famiglia vengono prelevati contro la loro volontà e sottoposti a manipolazioni. Il loro rapporto con gli extraterrestri è conflittuale, di paura. Sono le vittime sacrificali di un piano superiore alla loro comprensione. Tutto comincia con il veterano Russell Keys, tormentato da incubi atroci, e continua con il figlio, anche lui vittima dello stesso destino.
I Crawford sono una dinastia militare dedita a nascondere la verità sui contatti alieni, e nel contempo a cercarne disperatamente e egoisticamente un senso. Autodistruttivi, consumati dalla propria sete di conoscenza, non distingueranno più il bene dal male pur di raggiungere il loro scopo: comprendere e sottomettere. La malvagità trasmessa dal primo dei Crawford si estende come un cancro fino all’ultima nipote, che infine potrà guardare con i propri occhi ciò che ha sempre bramato vedere.
I Clarke rappresentano quel tipo di rapporto alieno più vicino ai sentimenti idealizzati in Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo. L’infelice e solitaria Sally Clarke viene messa incinta da un reduce gentile e affascinante che in seguito si scoprirà essere un alieno. La futura discendenza di Sally, la bambina prodigio Allie Keys, dotata di poteri sovrannaturali, sarà il culmine dell’intera vicenda, e il fulcro attorno a cui ruoteranno gli eventi che porteranno alla conclusione di questa lunga storia.
Nel corso dei decenni, i discendenti delle tre famiglie verranno coinvolti in vari modi nelle misteriose macchinazioni aliene. I loro destini si incroceranno, si ameranno e si combatteranno, componendo puntata dopo puntata una specie di puzzle in cui s’intravedono sprazzi di logica ma i cui significati rimangono sempre ignoti.
Attori tutti di buon livello, luci e effetti speciali curati rendono Taken un buon prodotto di genere, che, come accennato in precedenza, talvolta pecca forse di eccessiva lentezza nello svolgimento. Probabilmente con meno scene superflue la fluidità ne avrebbe guadagnato.
Da menzionare la piccola attrice DAKOTA FANNING nei panni di Allie Keys, la bambina che successivamente Spielberg dirigerà ne La Guerra dei Mondi.
Oltre alla trama in sé, che ha un vago sapore di film anni Cinquanta sugli extraterrestri, possiamo analizzare Taken con un’altra chiave di lettura, più azzardata. Questo cinquantennio non è che un percorso iniziatico in cui le famiglie si purificano e si evolvono fino a produrre una sorta di messia annunciato, una creatura di bellezza e bontà, summa delle esperienze fuori dall’ordinario vissute. Anche se non ci viene rivelato fino in fondo il piano alieno, c’è dunque una speranza per noi di giungere alla verità, ad uno stadio di esistenza superiore. In fondo si tratta solo di avere fede.